Il corpo è delle donne, il nudo di Suzanne Valadon (a Parigi)
Inedita retrospettiva, dedicata a una delle figure più controverse: fino al 26 maggio al Centre PompidouPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Corpi senza artificio, lontani da ogni forma di voyeurismo. Dove non c’è nulla di classico né tantomeno di biblico. Li puoi osservare di fronte, ma anche di schiena. Sono sempre bellissimi. E rigorosamente nudi. Sono i corpi delle donne di Suzanne Valadon, l’artista senza veli e senza “pudore” che il Pompidou di Parigi celebra con una sontuosa mostra, in programma fino al 26 maggio. Amante (degli Impressionisti) e ribelle, modella dei grandi e poi grande lei stessa. Così straordinaria e fuori dalle regole, Suzanne Valadon per troppo tempo è stata raccontata solo come amante di, madre di, modella di. Ora Parigi le restituisce, quasi in una forma di risarcimento, tutta la sua grandezza, mettendo in luce questa figura eccezionale, sottolineando quel ruolo quasi pionieristico, spesso sottovalutato,
Il suo vero nome è Marie Clementine, una bambina cresciuta in una famiglia povera (mamma ragazza-madre che faceva la lavandaia) che non c’è, a Montmartre. Ma tutti la conoscono come Suzanne, un soprannome che le aveva appiccicato l'artista e (suo) amante Henri Toulouse-Lautrec, ritenendo che la bella e avvenente creatura, così delicatamente spregiudicata, provocasse negli artisti che la ritraevano la medesima reazione che la Susanna dell’episodio biblico aveva causato nei “vecchioni”.
A soli 18 anni, nel 1883, rimase incinta e diede alla luce un figlio che poi è diventato un noto pittore, Maurice Utrillo. Senza una formazione accademica formale, Suzanne aveva però una originale cifra pittorica (appresa osservando gli artisti lavorare durante le pose) che fu notata e apprezzata da Edgar Degas, il grande impressionista che amava esplorare i corpi nudi. Fa quasi specie che questa modella-amante degli Impressionisti sia stata anche una delle prime donne a dipingere il corpo nudo degli uomini, rappresentato frontalmente (era il 1909). Ma è sulle donne, belle e mature, a seni scoperti, con i peli sulle gambe, che si è spesso concentrata. Donne poderose. Certamente vigorose, quasi sempre vivide e luminose, compatte. A posare per lei erano spesso donne comuni, avulse dalla loro quotidianità domestica. La cameriera, la portinaia. Donne normali, insomma.
Il Centre Pompidou espone i suoi nudi, uno dei soggetti più audaci per una pittrice di quell’epoca. Potenti, realistici, privi di idealizzazione, totalmente discosti dalla tradizione, i suoi nudi femminili sono dipinti con gli occhi di una donna. Tutte le sue donne nude rappresentano scene del quotidiano (in bagno, su un sofà, davanti al fuoco di un caminetto) che hanno un approccio rivoluzionario verso la nudità: i corpi sono rappresentati privi di sensualità come dimostrato anche dal suo famoso autoritratto a seno nudo (vedi foto) che dipinse quando aveva 66 anni.
La mostra, oltre che per il suo valore artistico, è anche l’occasione per visitare il museo parigino progettato da Renzo Piano che chiuderà le porte (la prossima estate) per cinque anni per importanti lavori di ristrutturazione.