Voglia d’azzurro. Come potrebbe essere altrimenti dopo un 2021 nel quale abbiamo avuto l’impressione di aver vinto molto, se non proprio tutto. E soprattutto di aver sentito l’Inno di Mameli accompagnare l’ascesa del tricolore in occasioni davvero speciali. Olimpiadi (i 100 metri su tutti) e Paralimpiadi, Europei di calcio e volley, ma anche Mondiali un tempo meno considerati come quelli di ginnastica. Sono tornate le notti e le albe magiche, ci siamo messi la mano sul cuore ad accarezzare quel tricolore che ci ha resi orgogliosi. E che orgogliosi rende ancor di più quelli che indossano l’azzurro. O che l’hanno indossato.

Gianfranco Dotta, Wanderson Polanco, Sandro Floris e Sandro Spinetti (foto c.a.m.)
Gianfranco Dotta, Wanderson Polanco, Sandro Floris e Sandro Spinetti (foto c.a.m.)
Gianfranco Dotta, Wanderson Polanco, Sandro Floris e Sandro Spinetti (foto c.a.m.)

L’associazione

Novella Calligaris, la prima a portare l’Italia su un podio olimpico nel nuoto, e Sandro Spinetti, che il Brill ha trasformato in cagliaritano verace, sono tra questi. Il vento azzurro li ha investiti sulla faccia facendo risentire profumi mai dimenticati. Il senso di appartenenza ha una famiglia, quella azzurra, che dal 1948 ha anche un nome, anzi una sigla: Anaoai. È l’Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia, secondo la nuova denominazione che nel 2006 ha aggiunto la “o” di Olimpici, che sotto la guida della grande campionessa di nuoto, dopo anni di lento declino vuole approfittare di questo risveglio dello sport italiano per rilanciarsi. “Il rilancio dell’Associazione è un’esigenza nazionale”, conferma Spinetti, presidente della sezione di Cagliari, ex cestista, che mantiene il suo accento romano anche dopo più di cinquant’anni nell’Isola. “Quando sono entrato eravamo sedicimila iscritti, adesso siamo circa tremila. È evidente che c’è da ripartire e Novella Calligaris si sta facendo carico di un rilancio per il quale si vede qualche riscontro”.

Nicola Bartolini tra Pietro Pinna, Angelo Zucca e Sandro Spinetti (foto c.a.m.)
Nicola Bartolini tra Pietro Pinna, Angelo Zucca e Sandro Spinetti (foto c.a.m.)
Nicola Bartolini tra Pietro Pinna, Angelo Zucca e Sandro Spinetti (foto c.a.m.)

La sezione sarda

Quella di Cagliari è l’unica sezione nell’isola, ha 65 iscritti e Spinetti ne è presidente da una quindicina d’anni. “Cagliari vale per tutta la Sardegna, per un periodo c’era stata anche Oristano, ma è stata una parentesi, voluta per Paolo Racugno, ma alla fine è stata riassorbita”. Romano, 81 anni portati in modo “gajardo”, Spinetti ha allestito lo scorso 4 dicembre a Marina Piccola una bella premiazione per radunare i soci e far conoscere ai nuovi azzurri la “famiglia”. “La speranza è che anche qualcuno di loro possa entrare a far parte di questa associazione. Qualcuno perde interesse, o è lontano, qualcuno purtroppo viene a mancare. Vivendo di sole quote è difficile programmare manifestazioni, ma credo che si potrebbe allargare il dialogo con le istituzione sportive e gli stessi atleti”, spiega. “Va detto che negli anni abbiamo avuto una bella presenza nelle scuole e all’università con incontri e simposi ai quali hanno partecipato i nostri azzurri e qualcuno invitato dall’esterno. E durante il lockdown, assieme a Sport e Salute, abbiamo fatto una manifestazione per i più anziani, con golf, padel e hockey”, aggiunge. Ora ha voglia di diventare il collettore di una grande passione: “Sino a una certo periodo, gli anni Ottanta c’era un forte senso di appartenenza alla maglia azzurra, poi nazionale, la lontananza li ha un po’ staccati. E forse sentono meno la maglia azzurra, potrebbero rivolgersi alle sezioni locali ma ciò avviene e di rado”, conclude.

Giovanni Achenza\u00A0fra Carmelo Addaris e Cristina Sanna (foto c.a.m.)
Giovanni Achenza\u00A0fra Carmelo Addaris e Cristina Sanna (foto c.a.m.)
Giovanni Achenza fra Carmelo Addaris e Cristina Sanna (foto c.a.m.)

I premi

Al suo invito hanno risposto tutti quelli che hanno potuto. C’erano i due staffettisti azzurri della 4x100 di Tokyo, Lorenzo Patta (titolare) e Wanderson Polanco (riserva). C’era Marta Maggetti, quarta ai Giochi nel windsurf, che dai finestroni del “La Pirata 2” vedeva sfrecciare gli azzurri della vela che si allenano a Marina Piccola. C’era Giovanni Achenza, oschirese che vive a Cattolica e che a Tokyo ha bissato il bronzo di Rio nel paratriathlon. E c’era, applauditissimo, Nicola Bartolini, fantastico oro nel corpo libero ai mondiali di ginnastica artistica. Non ultima, Giulia Saiu, promessa del triathlon cross di cui è diventata campionessa e europea e mondiale Juniores. Tra i tecnici, meritatissimo il riconoscimento a Stefano Loddo, che ha portato Manfredi Rizza all’argento olimpico nella canoa.

La scomparsa di Cicci Salis, grande hockeista, avvenuta il giorno prima ha reso più malinconica una festa che ha avuto tanti protagonisti. Un premio è andato all’organizzatore di ciclismo Gino Mameli (“Non l’ha fatto la mia Federazione, lo fate voi: grazie davvero”, ha graffiato), tra i tanti di una serata colma di emozione. Un’emozione azzurra che di questi tempi non ha certo bisogno di essere rinfocolata.

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