Che sarebbe stata una serata magica era chiaro fin dalle prime note. E non appena è iniziata la musica, la voce limpida di Francesco Demuro ha incantato piazza Duomo a Oristano. Con il ritmo di “Questa o quella” del Rigoletto si è aperto il recital che ai primi di luglio, grazie all’Ente concerti “Alba Pani Passino” di Oristano, ha riportato in città la grande lirica. E soprattutto ha regalato un Demuro inedito, un tenore di fama mondiale che non dimentica le sue origini di sardo e cantadore, anzi ne va fiero come ha dimostrato con la Corsicana finale.

La serata è stata molto più di un concerto. Perché Francesco Demuro oltre alla voce splendida e alle sue doti artistiche, si è concesso al pubblico con semplicità, ricordando persino gli albori della sua carriera quando era ancora un bambino. Nel bar dei genitori a Porto Torres si cantava a chitarra e lui, piccolo e curioso, ascoltava ma soprattutto iniziava a cantare. Poi le gare a soli 10 anni e le esibizioni in mezza Sardegna calcando i palchi di feste e sagre. Racconta aneddoti, inframezzati da battute e parole in sardo che strappano sorrisi, con naturalezza riesce a instaurare un clima familiare e diretto con il pubblico, sembra di stare fra amici.

La musica chiama e Demuro continua a deliziare la platea (“fra cui vedo anche persone giovani – ha detto – e questo è bellissimo, è importante appassionarsi alla musica”) con la lirica spaziando fra arie della Traviata fino a L’aurora di bianco vestita, celebre romanza di Leoncavallo infine a Puccini di cui quest’anno ricorrono i 100 anni dalla morte come puntualmente ricordato da Demuro. “Ancora oggi cantiamo brani dell’800, un’altra epoca eppure quella musica è viva e ci emoziona ancora”. Accompagnato al pianoforte dal maestro Andrea Mudu, il recital va avanti con l’Aria di Rinuccio, poi si torna a Verdi con La donna è mobile. La voce è possente e calda, un crescendo di applausi, Demuro continua a ringraziare il pubblico ma non manca di scusarsi: l’impianto di amplificazione non è il massimo per la lirica “cantare all’aperto è più complicato, non sento la mia voce”. Dal pubblico qualcuno urla che la voce si sente benissimo e arriva al cuore, lui porta le mani al petto poi continua a raccontarsi.

Il tenore Demuro in piazza Duomo a Oristano (foto V. Pinna)
Il tenore Demuro in piazza Duomo a Oristano (foto V. Pinna)

Il tenore Demuro in piazza Duomo a Oristano (foto V. Pinna)

Parla della grande passione per la musica melodica italiana “amavo Claudio Villa”, inizia con proprio con quelle canzoni melodiche impegnative tanto quanto le arie della lirica. La dolcezza della Strada del bosco lascia spazio a Parlami d’amore Mariu, ed ecco Vivere, Non ti scordar di me e Mamma dedicata “alla donna speciale che mi ha dato la vita e mi accompagnava in giro per tutti i paesini della Sardegna quando cantavo nelle piazze”.

Chiude la serata con i grandi classici della musica napoletana: da Core ‘ngrato a Torna a Surriento fino a O surdato ‘nnamurato con il pubblico che tiene il ritmo battendo le mani e c’è chi canta insieme al grande tenore. Applausi a scena aperta, poi il bis con O Sole mio. Poi il gesto che non ti aspetti: allontana il microfono - “vogliamo essere pazzi fino in fondo” dice - chiede ai fonici di spegnere l’impianto di amplificazione e regala un Nessun dorma… da brivido. La voce potente, il “vincerò” squillante fa scattare una standing ovation che sembra non finire mai.

Demuro canta "Nessun dorma" senza microfono (foto V. Pinna)
Demuro canta "Nessun dorma" senza microfono (foto V. Pinna)

Demuro canta "Nessun dorma" senza microfono (foto V. Pinna)

Il finale è un regalo a Oristano e alla sua Sardegna: accompagnato dall’amico chitarrista Pietro Nieddu ritorna alla sue origini di cantadore con Una cantata in Gallurese e la Corsicana. L’abbraccio degli oristanesi è calorosissimo, tutti in piedi per salutare un’autentica stella della lirica.

La splendida serata è stata organizzata dall’Ente concerti di Oristano in collaborazione con l’Arcidiocesi, il Museo diocesano arborense, la Fondazione di Sardegna, la Regione, il ministero della Cultura e il Comune di Oristano. Rientra nel cartellone di appuntamenti ideato per festeggiare i 50 anni di attività dell’Ente concerti, una consolidata realtà culturale nel panorama isolano.

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