In Italia si è fatta conoscere più di 40 anni fa, quando sul piccolo schermo è andata in onda “Lamu”, il suo primo successo che a breve – stando alle indiscrezioni che arrivano dal Giappone – potrebbe finalmente trasformarsi in un film coprodotto con gli Stati Uniti. Ma Rumiko Takahashi, 66 anni, una delle mangaka più prolifiche e influenti di tutti i tempi, in quasi mezzo secolo di carriera ha sfornato un gran numero di serie e personaggi, alcuni diventati iconici e capaci di conquistare milioni di fa in tutto il mondo. Sui social ha raccontato che il segreto della sua opera è la lettura dei grandi classici internazionali del passato, passione a cui si dedica per diverse ore al giorno.

Le sue storie, piene di umorismo, romanticismo e azione, hanno rivoluzionato il panorama del manga shonen e seinen, aprendo la strada a una nuova generazione di autrici. Nata a Niigata, in Giappone, il 10 ottobre 1957, fin da giovanissima ha mostrato un grande talento per il disegno e pwe la narrazione, debuttando come mangaka nel 1978 con il suo primo one-shot, "Katsute Shika...", che le è valso il premio Shogakukan Newcomer Award.

Il suo primo grande successo è stato "Lamù" (Urusei Yatsura), pubblicato dal 1978 al 1987, una commedia romantica che ha conquistato il pubblico con la sua originalità e il suo umorismo. Negli anni l’opera è stata riprodotta e resa più moderna, anche con le implementazioni della computer grafica, ma a consentirne il successo è stata forza dei personaggi: una giovane extraterrestre spesso in bikini ispirata ad una modella molto conosciuta negli anni Ottanta a Tokyo, e uno studente scapestrato e spesso perseguitato dalla sfortuna. Oltre a "Lamù", quella che molti considerano la più influente disegnatrice di tutti i tempi ha creato una lunghissima serie di altri manga di successo, tra cui: Maison Ikkoku (1980-1987, una commedia romantica ambientata in un condominio di Tokyo), Ranma ½ (1987-1996, una commedia fantasy che racconta la storia di un ragazzo che si trasforma in una ragazza quando viene bagnato da acqua fredda), Inuyasha (1996-2008, una serie fantasy che narra le avventure di una ragazza del liceo che viene trasportata nel Giappone feudale, Rinne (2009-2017, una commedia soprannaturale che segue le vicende di un ragazzo che può vedere gli spiriti).

Lo stile di Rumiko Takahashi è caratterizzato da un tratto fluido e dinamico, un'eccellente caratterizzazione dei personaggi e una sapiente combinazione di umorismo, romanticismo e azione. Le sue storie sono spesso ambientate in contesti scolastici o quotidiani, con personaggi che affrontano situazioni divertenti, commoventi e avventurose. I grandi maestri di quella che per tanti fan è semplicemente Rumiko, vanno – come lei stessa ha raccontato - da Osamu Tezuka a Shotaro Ishinomori, ma la sua venerazione è per uno dei più celebri mangaka di tutti i tempi: Go Nagai, il padre dei robot più celebri (uno per tutti, Mazinga Z). Ha inoltre dichiarato di essere appassionata di letteratura, cinema e musica, che hanno contribuito a plasmare il suo stile unico e inconfondibile.

Assieme a pochi altri, la disegnatrice ha vinto pressoché tutti i principali premi e riconoscimenti in materia di manga e anime: dal Shogakukan Manga Award, al Tezuka Osamu Cultural Prize, sino al Prix Asie-ACBD. È stata inoltre insignita dell'Ordine del Sol Levante, Cavaliere d'Oro, per il suo contributo alla cultura giapponese. Non a caso, l’impatto dei lavori di Rumiko Takahashi sul mondo del manga è stato enorme. Le sue opere hanno ispirato generazioni di altri mangaka e hanno contribuito a diffondere la cultura giapponese in tutto il mondo. È considerata una delle autrici più importanti del XX secolo e un vero e proprio maestro del manga. Di fatto una leggenda per gli appassionati della cultura cosplayer.

Di recente l’artista ha spiegato sui social come si ripetono le sue giornate lavorative: prima di mezzogiorno si dedica all’inchiostrazione dei personaggi, massimo sette o otto pagine, poi pranza e si occupa delle faccende di casa, poi dalle 16 in poi è impegnata nella lettura di opere classiche di autori internazionali, infine dopo la cena riprende a disegnare. E così ormai da anni, con una capacità di sfornare storie e personaggi che l’hanno resa – con ogni probabilità – una delle artiste giapponesi più note al mondo.

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