Dai gelsi, al baco e infine alla seta. È un affascinante viaggio nel passato quello che si può compiere durante la visita al Museo della seta Abegg, a Garlate, poco distante da Lecco. Ci consente di scoprire tutta una realtà ai più sconosciuta e forse per questa ragione il percorso diventa accattivante. Già, perché si scopre una ben particolare attività che gli antenati degli attuali cittadini di diverse zone della Lombardia svolgevano un tempo. In ogni nucleo familiare, infatti, c’era almeno un componente che si dedicava a questo.

Allestito in una filanda ottocentesca, il museo è immerso in giardino di gelsi, lungo la riva del lago, esattamente nelle sponde del fiume Adda che in questo punto assume il nome di lago di Olginate e ha la fortuna di trovarsi sia nel Parco regionale del Monte Barro, che nel Parco Adda Nord. Realizzato e inaugurato nel 1953 dagli industriali svizzeri Abegg, il museo è stato recentemente ristrutturato e offre al visitatore un nuovo modo di scoprire il passato legato all’allevamento dei bachi e la conseguente lavorazione della seta. All’interno, infatti, si possono seguire i percorsi multimediali ma anche laboratori interattivi. Lo scopo degli Abegg era quello di tramandare gli strumenti creati nei secoli e utilizzati, appunto, per questa particolare attività.

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All’interno si può ammirare una ricca collezione di macchinari, esposti in maniera tematica, per consentire di osservare le principali fasi della produzione e della lavorazione della seta.
Uno spazio è dedicato alla tessitura, e per concludere il percorso un settore completamente dedicato al futuro, nel quale vengono presentate le nuove ricerche e applicazioni della seta in campo biomedico, cosmetico e nella produzione di nuovi filati.
Il nome Abegg è in memoria della famiglia proprietaria di numerosi setifici, tra cui questo di Garlate, che ha donato al Comune nel 1976.

Un salto indietro per conoscere meglio il luogo, cioè la filanda, in cui sorge ora la struttura museale.

La filanda Abegg di Garlate fu costruita nel 1841 e, dopo essere appartenuta a Gaetano Bruni e alla famiglia Gnecchi, nel 1887 fu acquistata dagli Abegg di Zurigo. Venuto meno, nei primi anni trenta, il lavoro per la filanda, nello stabilimento si continuarono a svolgere le operazioni di stracannatura e di binatura fino al 1950, anno in cui, per iniziativa di Carlo Job, allora responsabile del gruppo Abegg, un'ala dell'opificio, prima riservata agli uffici e alla cernita dei bozzoli, fu destinata a raccogliere il primo nucleo di quello che sarebbe poi diventato il Museo della seta di Garlate.

Gli Abegg furono una delle più importanti famiglie di imprenditori svizzeri che nella seconda metà del XIX secolo impiantarono nel territorio di Lecco, Bergamo e Brescia numerosi opifici per la lavorazione della seta greggia.

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Il complesso serico di Garlate fu attivo fino agli anni Cinquanta del Novecento. Nel 1953 per volontà della stessa famiglia Abegg venne realizzato il Museo della seta, che costituì il primo museo di archeologia industriale in Italia e una preziosa testimonianza sulla lavorazione della seta nel territorio che fu, con la metallurgia del ferro, la principale risorsa economica della provincia di Lecco fino agli anni Trenta del Novecento. Il museo conserva una serie di bacinelle per la trattura del filo da seta sia di tipo artigianale, sia industriale.

Sono inoltre esposti attrezzi artigianali che venivano utilizzati per l'allevamento del baco da seta e le fasi successive alla trattura, la torcitura in particolare, con un grande filatoio in tondo della prima metà dell'800. Un imponente macchinario davvero sorprendente perché attraverso la messa in funzione si scopre il complesso meccanismo. Ma non è l’unico a essere stato conservato alla perfezione. Tutti i macchinari, infatti, sono funzionanti e in buono stato di conservazione.

Il museo è rivolto a quanti desiderano approfondire le trasformazioni tecniche, economiche e sociali messe in atto dalla rivoluzione industriale in Lombardia durante il XIX secolo. Ma, devo dire per esperienza personale, che anche chi non coltiva questo particolare interesse trova più di una ragione per restare affascinato.

Dal 2007 il Museo della seta Abegg è oggetto di lavori di ristrutturazione per l'adeguamento alle normative nel campo della sicurezza, dell'accesso ai disabili, accoglienza al pubblico e per la realizzazione del nuovo percorso espositivo.

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