Da Oristano al tetto del mondo, le imprese di una scalatrice
Paola Licheri, oristanese 38 anni, da otto ha scoperto un grande amore per la montagna che l’ha portata fino a quota 8mila metri sull’Himalaya dove ha issato la bandiera dei 4 MoriÈ cresciuta ascoltando il rumore del mare del Sinis e dalle spiagge di quarzo bianco è arrivata ad un altro bianco: quello della neve in cima alle montagne più alte, fino a quota 8mila metri sull’Himalaya. Paola Licheri, oristanese da undici anni trapiantata in Spagna, da tempo porta la bandiera dei Quattromori sulle imponenti vette di tutto il pianeta. Direttrice di un complesso turistico internazionale nel sud della Spagna e scalatrice per passione, la 38enne ormai non può più fare a meno di quelle imprese straordinarie che richiedono impegno, fatica, preparazione e tanta determinazione. A lei, in occasione della Giornata internazionale per i diritti delle donne, il Comune di Oristano con la collaborazione del Soroptimist e della Pro loco ha dedicato un’intera serata che è stata un’occasione di confronto con la sua città natale. “La nostra scalatrice è una donna che con la sua tenacia rappresenta una immagine molto forte e importante per la donna” ha commentato il sindaco Massimiliano Sanna.
La storia
Dopo gli studi Paola Licheri ha vissuto fra Stati Uniti, Germania, Svizzera e dal 2012 si è stabilita in Spagna. Ed è qui che è nata la passione per la montagna, un amore condiviso con l’alpinista Jose Leon, suo compagno di vita ma anche suo mentore. “Ho iniziato otto anni fa e da allora non mi sono fermata” racconta.
Paola Licheri è la prova vivente di come i limiti si possano sempre superare: in una disciplina riservata soprattutto agli uomini, lei è una campionessa. “Riesco a conciliare la mia passione di scalatrice con il lavoro talvolta sacrificando in questi lunghi anni le ferie e facendo ricorso anche all’aspettativa dal lavoro per preparare ed affrontare queste spedizioni che sino ad oggi mi hanno permesso di raggiungere, insieme ai miei compagni di viaggio le cime più importanti del mondo”.
Le imprese
Per la prima volta una donna sarda ha raggiunto la vetta del Manaslu, ottomila metri nella catena dell’Himalaya; il Muztaghata, una montagna di 7.546 metri in Cina, al confine tra Pakistan e Afghanistan. Ancora l’Himalaya, con il Mera Peak, la vetta del Kilimangiaro, la Piramide Cartensz, in Papua Nuova Guinea in Oceania dopo 200 chilometri di giungla, e la Patagonia, dove si trova la massa di ghiaccio più grande al mondo. Le ultime fatiche sulle Alpi, sul Monte Bianco e sul Cervino. “Non è stato semplice, perché arrivare in cima al Bianco dal versante francese è più complesso e faticoso. L’altro percorso che si trova in Italia – quello che fanno tutti, il più semplice – è stato chiuso per questioni di sicurezza. Ma dopo una intera notte siamo arrivati in cima e abbiamo issato sulla vetta (4.808 metri), la bandiera dei Quattro mori”. Tantissime avventure fra panorami mozzafiato, cime innevate, ghiacciai pericolosi e chilometri in mezzo alla giungla. “Non si finisce mai di apprendere e di studiare - ha detto Paola Licheri - il mondo è un libro aperto come dimostrano le avventure e le sfide che affronto con i miei amici”. Ogni viaggio è una sfida e un’occasione di crescita e arricchimento anche sotto il profilo umano come dimostrano gli incontri e i rapporti con le popolazioni indigene della nuova Guinea e degli Sherpa tibetani. “Prima della montagna occorre conoscere le popolazioni locali, sono loro ad aiutarci in ogni momento – ha sottolineato - È fondamentale rispettarle, soprattutto quando sei l’unica donna in una spedizione oltre ogni limite. Loro, come nel Tibet, nella Papua Nuova Guinea o in Patagonia, vivono dalla montagna e dalle risorse che portano gli scalatori”.
La scalatrice oristanese non si ferma, la passione è irrefrenabile e insieme al suo compagno Jose sta programmando già altre scalate e avventure, di certo ci sarà un ritorno sull’Himalaya. Sfide che faranno parte poi del grande libro di una donna cresciuta in riva al mare dell’Oristanese (dove vive la sua famiglia e dove appena può torna per ricaricarsi e respirare “l’aria di casa”) e arrivata con coraggio, passione e tanta forza di volontà sul tetto del mondo.