Con l’ora solare tornano (anche) i dubbi per la salute
Nella notte tra sabato e domenica cambia l’orario. I danni per l’organismo sono evidenti, non solo sul sonno. Ma molti Paesi, come l’Italia, vanno in direzione contrariaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È il momento di mettere mano all’orologio. Alle tre di notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre torna l’ora solare e le lancette si spostano un’ora indietro fino a domenica 30 marzo 2025 quando dovrebbe tornare l’ora solare. Il condizionale è d’obbligo perché, due volte all’anno, ogni cambio dell’ora si alza il coro di voci che intona la richiesta di smettere questa alternanza. A prescindere dai pro e dai contro di ciascuno orario, la continua modifica dell’ora è collegata a effetti negativi per la salute, come più problemi cardiaci e non solo. Il cambio orario, dunque, rappresenta un momento che non passa mai in sordina e non solo per il fatto che nella notte in cui avviene si può dormire un’ora in più (e, viceversa, un’ora in meno quando in primavera si torna dall’ora solare a quella legale). Il passaggio dall'ora legale all'ora solare, infatti, può influire sul nostro “orologio interno” che regola il ciclo sonno-veglia, creando un piccolo ma importante “jet lag” che può causare stanchezza, difficoltà nel dormire e disorientamento nei giorni successivi al cambio. Se domenica e nei giorni della prossima settimana vi sentirete così, ecco il perché: d’altronde questa condizione la vive almeno un italiano su due.
Negli ultimi anni in Europa il cambio orario è stato al centro di dibattiti accesi. L’Ue ha proposto l'abolizione del sistema di cambio orario stagionale, lasciando però, per ora, la possibilità a ogni Paese di scegliere se mantenere o meno l’ora legale. L’Unione Europea aveva organizzato un referendum online nel 2018, chiedendo ai cittadini se volessero abolire l’ora legale estiva. L’84% aveva risposto sì, anche se a votare erano stati solo 2 milioni di cittadini (solo lo 0,04% degli italiani). La promessa di votare una legge europea era poi caduta nel vuoto, ma anche allora il dibattito si era concentrato sui risvolti per la salute. E adesso, cosa cambierà?