Ecco che tornano i classici non-paradossi di pandemie e guerre: la tragedia di milioni di persone si trasforma nella fortuna di pochi, pochissimi eletti, diventati miliardari sulle ceneri di un mondo in fiamme. 

Parola dell’Oxfam, organizzazione non governativa da decenni al fianco delle popolazioni più deboli, che nel suo ultimo report, presentato al meeting annuale del World Economic Forum in presenza a Davos, ha puntato i riflettori sulle diseguaglianze sempre più nette tra i ricchi e i poveri del Pianeta. 

Basti pensare, tanto per dare qualche numero preliminare, che «negli ultimi 2 anni i miliardari che controllano le grandi imprese nei settori alimentare ed energetico hanno visto aumentare le proprie fortune al ritmo di 1 miliardo ogni due giorni», sottolineano gli autori dell’indagine, «mentre un milione di persone ogni 33 ore rischia di sprofondare in povertà estrema nel 2022».

 Non solo, «oggi la ricchezza dei miliardari è pari al 13,9% del Pil mondiale, oltre tre volte la quota del 2000. I 20 individui più ricchi del pianeta hanno patrimoni che valgono più dell'intero Prodotto interno lordo dell'Africa subsahariana», ovvero quella porzione di continente che grosso modo esclude solo i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. 

Frecciata

Insomma, mentre aumentano vertiginosamente i prezzi al consumo dei prodotti alimentari e dei beni energetici e la spirale della povertà estrema rischia di inghiottire centinaia di milioni di persone, «i super ricchi che controllano le grandi imprese nei settori alimentare e dell’energia continuano ad accrescere le proprie fortune dall’inizio della pandemia di 453 miliardi di dollari».

L’allarma lanciato dall’Ong ha cercato di arrivare al cuore dei governanti per tentare di invertire la rotta: «I miliardari a Davos potranno brindare all’incredibile impulso che le loro fortune hanno ricevuto grazie alla pandemia e all’aumento dei prezzi dei generi alimentari e dell’energia», ha detto Gabriela Bucher, direttrice esecutiva di Oxfam International. «Ma allo stesso tempo decenni di progressi nella lotta alla povertà estrema rischiano di essere vanificati con milioni di persone lasciati senza mezzi per poter semplicemente sopravvivere».

Società malata


Ma la distanza crescente tra i piani alti e bassi della nostra società si può ribadire anche così: la ricchezza dei miliardari è aumentata, in termini reali, più nei primi due anni di Covid-19 che nei primi 23 anni delle rilevazioni di Forbes (iniziate nel 1987) ed è ora equivalente al 13,9% del Pil mondiale, una quota più che triplicata dal 4,4% del 2000.

«La marcata concentrazione della ricchezza – e di potere economico – nelle mani di pochi è il risultato di politiche di lungo corso, di decenni di liberalizzazioni e deregolamentazione della finanza e del mercato del lavoro, di anni in cui le regole del gioco sono state fortemente condizionate da interessi particolari a detrimento della maggioranza dei cittadini», ha aggiunto Bucher. «Privatizzazioni, emersione di nuovi monopoli, ricorso ai paradisi fiscali e sfrenato arricchimento per pochi; insicurezza, sfruttamento, assenza di diritti e sforzi scarsamente riconosciuti e ricompensati per troppi altri. La pandemia ha esacerbato le disuguaglianze e ridotto sul lastrico molte persone. Milioni oggi non hanno sufficiente cibo o soldi per riscaldarsi. In Africa orientale, una persona rischia di morire di fame ogni minuto. Siamo di fronte a una disuguaglianza paradossale, tossica che rischia di spezzare i legami che tengono insieme la nostra società».


 

L’appello

Da qui le richieste dell’Oxfam, che puntano subito sul fronte sanitario «ponendo fine all’apartheid vaccinale sospendendo i brevetti, favorendo la condivisione di conoscenze e tecnologia sui vaccini Covid-19, investendo in centri di produzione di vaccini nel Sud del mondo, redistribuendo immediatamente ed equamente le dosi esistenti e mantenendo le promesse di donazione fatte, secondo un calendario concordato che consenta l’implementazione di un’efficace campagna vaccinale nei Paesi a basso reddito».

E poi non deve mancare il riequilibrio della bilancia esistenziale con l’introduzione di «imposte straordinarie sugli extra-profitti pandemici ed energetici per finanziare trasferimenti pubblici alle famiglie in difficoltà; accanto a simili interventi solidaristici va inoltre assicurato un serio riequilibrio dei carichi fiscali con un marcato spostamento del carico impositivo dai redditi da lavoro a quelli da capitale, rafforzata la funzione redistributiva dei sistemi fiscali e perseguito il rispetto del principio di equità orizzontale».

Il passo verso un mondo distopico e fantascientifico, dove un’oligarchia di potenti gestisca il globo come un personale teatro delle marionette, forse è più breve di quello che si pensi. La speranza tuttavia è che il mondo del terzo millennio riesca a imparare dai tanti errori fatti in passato dal genere umano. Una lezione da studiare in fretta prima di ricordare, non certo senza meraviglia, il ventesimo secolo come l’apice della civiltà umana.

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