“C'era una volta, nelle campagne di una città nella parte più remota della Sardegna chiamata Carbonia, una tifosa del Cagliari,piccola e nera....nera come il carbone delle miniere, sempre sorridente e ricoperta di morbida lana bianca. Starete sicuramente pensando che genere di tifosa possa essere visto che la descrizione è molto lontana da quello che sono i tifosi convenzionali....ma lei era semplicemente una pecora non convenzionale: Casteddina, la pecora tifosina”.

Inizia così la storia di Casteddina, un personaggio nato dalla fantasia di una giovane di Carbonia, Veronica D’Onofrio Mura, tifosissima – manco a dirlo – del Cagliari. Un personaggio nato sulla carta e che poi Veronica ha deciso di rendere reale: “L’idea mi è venuta durante la lunga pandemia che ci ha costretto tutti a casa – racconta Veronica che nella vita di tutti giorni fa la vigil park a Carbonia - ho sempre avuto la passione per le favole anche se, da quando ho cominciato a lavorare, ho dovuto metterla da parte. Ma durante il lockdown il tempo non mi mancava: mi sono seduta davanti a un foglio bianco e le parole sono venute fuori fino a comporre questa storia che oggi mi piace raccontare ai bambini, per insegnare loro i veri valori dello sport. Ma poi mi sono chiesta: perché non rendere la mia Casteddina un personaggio che tutti possono conoscere dal vivo? Mi sono messa al lavoro ed ecco la nata la mia personalissima mascotte dedicata ai Rossoblù”.

Veronica D'Onofrio Mura (foto concessa)
Veronica D'Onofrio Mura (foto concessa)
Veronica D'Onofrio Mura (foto concessa)

“Casteddina – racconta Veronica al suo pubblico che ogni giorno diventa più vasto - si era dimostrata da subito diversa da tutte le altre pecore e non solo perché era l'unica nera e l'unica tifosa, ma soprattutto per il suo carattere tosto e deciso, lo stesso che solitamente caratterizza noi sardi. Il sogno di Casteddina era quello di poter andare allo stadio, ma si sa, le pecore non possono mica andare allo stadio....il loro posto è nei prati verdi, verdi come i campi da calcio che appunto le facevano sognare il suo amato Cagliari. Le altre pecore la deridevano ogni volta che ne avevano occasione: “Casteddina non sai che noi siamo destinate ad una vita nei prati ma non vedremo mai un pallone? E poi, cosa te ne faresti? Ahi ahi dovresti pensare alle cose a cui pensano le pecore non alle futili cose degli umani." Ma Casteddina non se ne faceva una ragione e meditava su come poter scappare per poter coronare il suo sogno. Una notte in cui non riusciva a dormire, si fece coraggio e pensò tra sé e sé: "Se ce la fanno gli altri tifosi, ce la farò anche io!" E così raggruppò le sue cose e scappò, sperando che la fortuna fosse dalla sua parte”.

Casteddina in viaggio per Cagliari (foto concessa)
Casteddina in viaggio per Cagliari (foto concessa)
Casteddina in viaggio per Cagliari (foto concessa)

Il racconto – che Veronica nella pagina Facebook dedica al suo personaggio - continua con con Casteddina che riesce a raggiungere Cagliari, la grande città meta del suo sogno da tifosa, una città dove spiccano i colori tanto amati dai tifosi: il rosso e il blu. Ed ecco lo stadio, dove i tifosi la abbracciano e le fanno festa: “Ci sono andata davvero vestita da Casteddina – racconta Veronica che quando non veste i panni della sua mascotte non perde comunque una sola partita del Cagliari – e moltissime persone si sono avvicinate per scattare una foto con me, anzi, con “lei”. Nel racconto la pecorella ha tante pillole di saggezza per i piccoli tifosi: “Per essere tifosi – si legge nel racconto - non serve essere tutti uguali ma serve avere lo stesso amore per la nostra squadra del cuore; e così Casteddina la pecora tifosina coronò il suo sogno e divenne un simbolo per tutti i tifosi,un simbolo di gioia, coraggio e amore”.

Anche ora che il Cagliari è in difficoltà Veronica ha trovato il modo per dare coraggio ai tifosi, sognando un incontro (che sogna anche l’autrice) tra Casteddina e Gigi Riva.

“Casteddina aveva sentito che la sua squadra del cuore fosse ultima in classifica. Come era potuto succedere tutto questo? Eppure aveva visto con i suoi occhi con quale amore tutti i tifosi seguissero la squadra e la incitassero con canti e inni. Non riusciva proprio a digerire questa amara notizia e pensava e ripensava a come si potesse risolvere questa situazione. Aveva sempre sentito dire dalle pecore anziane che ai tempi di Gigi Riva il Cagliari fosse una squadra fortissima. Ad un tratto si fermò, si voltò a guardare indietro e pensò: "Devono prendere spunto dal passato, ed io non posso rimanere con le zampe conserte, devo tornare indietro!". Invertì la rotta e si rimise in cammino, anche se sapeva che non sarebbe stato facile”.

E così, nella storiella che Veronica vuole a lieto fine come si addice a tutte le favole, ecco che Casteddina incontra il campione.

Casteddina allo stadio (foto concessa)
Casteddina allo stadio (foto concessa)
Casteddina allo stadio (foto concessa)

“Pian piano fece tutto il giro dello stadio, tastando con le zampe (fino a dove una pecora sarebbe potuta arrivare) se ci fosse un'apertura che le consentisse di entrare ma le speranze si affievolivano sempre di più.... ad un certo punto sentì una presenza alle sue spalle e udì una voce che le diceva : "Casteddina cosa ci fai ancora qui? Tutti i tifosi sono già andati via", Casteddina si girò e vide davanti a sé un uomo con un'aria familiare, guardò meglio e non riuscì a credere ai suoi occhi.....si stropicciò gli occhi con le zampe perché pensava fosse un sogno, ma no, era sveglia e quello davanti a lei era proprio Gigi Riva!! La voce le si bloccò dall'emozione e dopo un attimo di esitazione riuscì finalmente a raccontare per quale motivo si trovasse ancora lì e che solo lui avrebbe potuto trasmettere alla squadra la grinta e l'amore necessari per poter reagire, perché bisogna sempre trarre insegnamento dal passato anche quando le cose diventano difficili. Casteddina gonfia di emozione e con il cuore pieno d'amore riuscì così nella sua missione e imparò che alcune volte le cose brutte arrivano come un fulmine a ciel sereno ma che le cose migliori arrivano come un rombo di tuono”.

Casteddina in piazza a Carbonia pronta per i selfie (foto concessa)
Casteddina in piazza a Carbonia pronta per i selfie (foto concessa)
Casteddina in piazza a Carbonia pronta per i selfie (foto concessa)

In queste giornate di festa Casteddina è diventata uno dei personaggi più amati dai bambini, facendo concorrenza in piazza Roma e per le vie di Carbonia, per i selfie, anche ai più amati personaggi Disney. Tutti, anche i commercianti, hanno voluto una foto con lei e chissà che la “pecora tifosina” non possa presto andare oltre le porte del Sulcis. “Intanto Casteddina resta con i piedi per terra – dice la sua saggia ideatrice – anche perché so bene che le regole del merchandising che riguardano il mondo del calcio sono rigide e non è facile affacciarsi in certi mercati. Tuttavia mi godo il momento e con il mio personaggio rendo felici tanti bambini promuovendo lo sport e la tifoseria più sana. In futuro poi si vedrà”.

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