Gip che diventano giudici monocratici e viceversa, giudici monocratici che passano in Corte d'appello, trasferimenti da Sassari a Cagliari, posti apicali che diventano vacanti, altri - tra i più importanti - che lo diventeranno a breve innescando la corsa per la sostituzione. Il 2021 sarà un anno di cambiamenti sostanziali nell'organigramma della magistratura cagliaritana, con novità già arrivate nell'ultima parte del 2020.

La rivoluzione è stata avviata dalla nomina a procuratrice generale di Milano dell'attuale pg di Cagliari Francesca Nanni, in carica nel capoluogo sardo da due anni. Il plenum del Consiglio superiore della magistratura ha deciso di accogliere la sua domanda e di assegnarle uno degli incarichi più prestigiosi a livello nazionale. Va via dunque la prima delle quattro donne ai vertici degli uffici giudiziari sardi: dopo di lei sarà la volta dell'attuale procuratrice Maria Alessandra Pelagatti, che ha già comunicato la sua decisione al Csm (lascerà il posto a maggio, alla scadenza dei primi quattro anni di mandato), mentre ancora è in malattia Gemma Cucca, prima presidente di Corte d'appello a Cagliari (sostituita quale facente funzioni da un'altra donna, Maria Mura); resta in carica Anna Cau, procuratrice dei minorenni. In estate potrebbe andare in pensione inoltre Mauro Grandesso, presidente del Tribunale dal giugno 2016, magistrato di lungo corso, ex giudice delle indagini preliminari e presidente della prima sezione penale.

Il trasloco di Nanni apre la corsa per ricoprire uno dei posti principali in Sardegna. Prima donna a diventare procuratrice generale nell'Isola, la magistrata ligure sta già preparando il discorso per l'inaugurazione dell'anno giudiziario a Milano, appuntamento che a Cagliari dunque andrà in capo all'avvocata generale Maria Gabriella Pintus di Sassari. Difficile ipotizzare i tempi per la nomina del sostituto: è necessario pubblicare il bando, verificare il numero di domande (con relative valutazioni dei singoli Consigli giudiziari), convocare la quinta commissione del Csm (competente per gli incarichi) e poi passare al Plenum. Mesi, a essere ottimisti, anche considerando le difficoltà attuali legate alla diffusione della pandemia. Così nel frattempo il ruolo sarà ricoperto a interim da un reggente, il sostituto più anziano: Giancarlo Moi o Sergio de Nicola.

Il Palazzo di giustizia di Cagliari (foto archivio L'Unione Sarda)
Il Palazzo di giustizia di Cagliari (foto archivio L'Unione Sarda)
Il Palazzo di giustizia di Cagliari (foto archivio L'Unione Sarda)

Stessa trafila che si può ipotizzare per l'arrivo del nuovo procuratore. L'annuncio con largo anticipo da parte di Pelagatti lascia intravedere la possibilità che il bando possa essere pubblicato in tempo utile per lasciare scoperto il posto per il periodo più breve possibile. Cagliari è Procura distrettuale e ha competenza (a seconda del reato) sull'intera Isola, dunque è appetibile sotto innumerevoli aspetti. Anche considerando che, contrariamente ad altre realtà nazionali, sono sostanzialmente assenti fenomeni e associazioni di stampo mafioso. Di conseguenza potrebbe suscitare l'interesse anche di magistrati oggi al lavoro in altri uffici giudiziari. Tra i sostituti attuali non potrà presentare la domanda Paolo de Angelis, procuratore aggiunto da due anni (ne devono trascorrere almeno altri due), mentre è possibile compia questo passo Gilberto Ganassi, in passato sostituto a Caltanissetta e, soprattutto, procuratore aggiunto proprio a Cagliari per otto anni (periodo terminato lo scorso settembre). Di recente ha presentato domanda ancora una volta per Caltanissetta (poi ritirata) e per Taranto (è terzo in graduatoria), oltre ad aver ricevuto un'ottima valutazione dal precedente Consiglio giudiziario sardo (che dà pareri su passaggi di carriera e modifiche di funzioni). Dunque avrebbe tutti i titoli per ottenere il posto. Resta da capire se abbia intenzione di concorrere realmente a distanza di anni dalla prima volta, quando era finito senza colpa sotto procedimento disciplinare per un'inchiesta della Dda, da lui coordinata, nelle cui intercettazioni spuntava il nome di Andrea Garau, procuratore di Nuoro che come lui ambiva al posto di procuratore di Cagliari: alla fine Ganassi era stato totalmente prosciolto ma nel frattempo il Csm precedente aveva dato l'incarico a Pelagatti.

Nel frattempo si sta già valutando chi diventerà procuratore aggiunto al suo posto, con in lizza gli attuali sostituti Rossana Allieri (oggi alla Dda), Guido Pani (ex Dda) e Gaetano Porcu (Dda). La decisione potrebbe arrivare in primavera. Luca Forteleoni invece, ex sostituto a Cagliari e Nuoro, per quattro anni componente del Csm e dal 2019 tornato a Cagliari, attende il via libera del Csm per diventare un componente dell'Anac, l'autorità anti corruzione il cui presidente è l'avvocato nuorese Giuseppe Busia.

Di recente è entrato in carica ance il nuovo Consiglio giudiziario, formato dai pm Emanuele Secci e Paolo de Angelis e dai giudici Stefania Selis, Carla Altieri, Enzo Luchi e Andrea Mereu. Resterà in carica per i prossimi quattro anni.

Ha già lasciato il posto da giudice delle indagini preliminari Massimo Poddighe, passato in Corte d'appello, ed è arrivato a Cagliari proprio come gip Michele Contini: per lui un rientro a casa, essendo originario della provincia di Cagliari. Da tempo è passata alla funzione di giudice monocratico Cristina Ornano, percorso inverso a quello del collega Giampaolo Casula, ora gip che però tra qualche mese passerà in Corte d'appello.

Diversi gli incarichi assegnati di recente nel resto dell'Isola: a Nuoro sono arrivati la cagliaritana Claudia Falchi Delitala (giudice penale), la sassarese Selene Desole (pm) e l'ozierese Salvatore Falzoi (giudice civile); a Tempio sono stati assegnati i mot (magistrati ordinari di tirocinio) Eleonora Carsana e Mauro Lavra; a Lanusei hanno preso possesso dell'ufficio i giudici Giada Rutili e Giulia Aresu e la pm Giovanna Pina Morra, mentre il nuovo presidente è il cagliaritano Giorgio Cannas (ora a capo della sezione penale di Nuoro).

Ma la vera partita riguarderà la nomina di procuratore generale e procuratore della Repubblica. Pelegatti ha trascorso gli ultimi quattro anni mattina, sera e a volte anche la notte in ufficio: disponibile al dialogo ma ferma e decisa quando necessario (con qualche scontro acceso ma fugace con alcuni sostituti), allergica alla fuga di notizie, ha controllato e controfirmato tutte le indagini principali e si è regolarmente confrontata coi colleghi per valutare la strada ritenuta più adeguata da percorrere in determinate inchieste. Nanni ha avocato alcune inchieste e riaperto casi a volte datati, avviando istruttorie sfociate anche in processi: pochi i precedenti simili.

Insomma, grandi novità. E i tempi per occupare tutte le caselle non saranno brevi.
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