Gli eventi climatici estremi sono, di anno in anno, sempre più frequenti. Con un impatto negativo non solo sull’ambiente e la salute, ma anche sull’economia. E quindi sul tessuto imprenditoriale, soprattutto sulle piccole aziende. In Europa in parte si è riusciti a ridurre la portata del danno e sono relativamente poche le vittime, a differenza di altri paesi dove i decessi causati da questi fenomeni sono consistenti. Ma gli effetti economici sono sempre più “importanti”.

Lo studio

Secondo la European environmental agency tra il 1980 e il 2019 i paesi europei hanno perso, complessivamente, circa 446 miliardi di euro a causa di eventi climatici estremi, che possono andare dalle temperature particolarmente elevate alle piogge torrenziali e la siccità. Ovviamente non tutti i Paesi sono esposti in egual misura a questi eventi e di conseguenza non tutti riportano danni della stessa entità. La Germania è il primo paese Ue, in quell’arco temporale ha registrato una perdita pari a circa 107 miliardi di euro. L’Italia è al secondo posto, con una perdita di 72,5 miliardi, terza la Francia con 67,5 miliardi.

Se si rapporta l’entità del danno ai chilometri quadrati di estensione di un Paese, però è Malta ad aver registrato la maggiore perdita economica più alta, secondo il Lussemburgo. L'Italia in questa classifica è quinta, con oltre 240mila euro in danni per chilometro quadro negli ultimi 40 anni.

Infine, rapportando l’entità del danno alla popolazione, la Danimarca si posiziona come primo paese Ue, con 2.016 euro di danno per ogni abitante, poi la Germania, con 1.329 euro pro capite, e quindi l'Italia con 1.254 euro.

Dopo un allagamento (foto archivio L'Unione Sarda)
Dopo un allagamento (foto archivio L'Unione Sarda)
Dopo un allagamento (foto archivio L'Unione Sarda)

Focus Italia

La Fondazione Openpolis è andata oltre quello studio “pesando” il danno causato dagli eventi atmosferici sulle imprese. «Nel periodo tra il 1980 e il 2019 l'Italia ha subito, secondo le stime dell'Eea, circa 72,5 miliardi di euro di danni riconducibili a eventi meteorologici e idrologici anomali. Il nostro paese infatti registra ogni anno numeri piuttosto elevati di fenomeni atmosferici estremi come alluvioni e siccità», precisano gli esperti. Solo dal 2010 al 2021, secondo Legambiente, in Italia si sono abbattuti 1.118 gli eventi climatici estremi. 

«Questi fenomeni hanno effetti spesso deleteri sulle città e sui loro servizi. A causare i danni maggiori, in particolare, sono le precipitazioni intense, che portano ad allagamenti e frane, oltre a causare danni alle infrastrutture e al patrimonio storico. In Italia dal 2010 a oggi si sono verificati 951 episodi di questo tipo», precisano da Openpolis. Sono però significativi anche gli episodi di trombe d'aria (308) e le esondazioni fluviali (134). Anche siccità e temperature estreme risultano piuttosto frequenti, con 48 episodi registrati dal 2010. Gli effetti di questi fenomeni sull'economia, tra le altre cose, sono rilevanti anche sulle imprese.

Il danno alle imprese

«Secondo l'Osservatorio climate finance, che studia l'impatto del rischio ambientale sulle aziende, all'innalzamento di un grado centigrado delle temperature medie corrisponde una riduzione del fatturato del 5,8%(ovvero dei loro ricavi complessivi derivanti dalla vendita di beni e dalla prestazione di servizi), sottolineano gli esperti. In particolare, sono 133 miliardi di euro i danni economici causati alle imprese dagli eventi climatici estremi nel 2018. Sempre in quell’anno, dove appunto si sono registrati molti eventi climatici avversi legati alle alte temperature, «il Veneto è stata la regione più colpita in questo senso e il 7,1% del fatturato di tutte le imprese è stato perso a causa del caldo. Anche in Trentino Alto Adige (6,7%), Toscana (6,5%), Friuli Venezia Giulia (6,4%) e Lazio (6,3%) le imprese hanno subito danni significativi», conclude Openpolis. Le imprese sarde hanno regsitrato una perdita del fatturato del 2%.

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