«Le società di calcio a 11 devono aprire le loro porte al calcio a 5, fondamentale per le basi di un futuro calciatore. Alcune lo hanno già fatto e raccolgono i frutti». Parole del presidente regionale della Figc sarda, Gianni Cadoni, che poi aggiunge: «La sfida del domani è quella sugli impianti sportivi. Inutile che tutte le realtà abbiano una squadra di futsal se poi non hanno un campo o questo non è a norma».

A tracciare un bilancio della stazione 2023-2024 del calcio a 5 sardo, insieme a Cadoni, ospite dell’ultima puntata de L’Informatore Sportivo di calcio a 5, su Radiolina, il vice presidente Figc, Alberto Carta, anche delegato regionale proprio per il futsal.

Da sinistra, il presidente della Figc, Gianni Cadoni, e il vice, Alberto Carta
Da sinistra, il presidente della Figc, Gianni Cadoni, e il vice, Alberto Carta
Da sinistra, il presidente della Figc, Gianni Cadoni, e il vice, Alberto Carta

«Il calcio a 5 sardo è in crescita», prosegue Cadoni. «Prima era molto più territoriale, quasi esclusivamente concentrato nel territorio del Cagliaritano. Poi c’è stata un’espansione e si sta arrivando a tutte le Province. Come federazione stiamo lavorando per allargare ulteriormente i confini». Anche perché i futuri calciatori (a 11 e a 5) dovrebbero passare, nelle scuole calcio e nelle giovanili, per forza per una formazione “ridotta”, quella fornita dal futsal: «Il calcio a 11», evidenzia Cadoni, «viaggia spedito, mentre il calcio a 5 va un po’ più a rilento. Stiamo lavorando per convincere le società di calcio a 11 ad aprire al futsal. Non per far crescere banalmente i numeri. Abbiamo notato che molti giocatori di calcio a 11, arrivati a buoni livelli, sono cresciuti o comunque passati per il futsal nella fase formativa. Il calcio a 5 insegna la rapidità, le strategie e affina la tecnica. Alcune società hanno già aperto le porte al futsal, portando avanti le due discipline. Sono sicuro che altre seguiranno questo solco». Uno degli esempi regionali è il Monastir, capace anche di raggiungere la finale scudetto a quattro con la squadra under 15. «I risultati poi si vedono anche con le rappresentative giovanili. Quest’anno come Sardegna siamo andati molto bene, arrivando in finale con l’under 19 ma anche le altre due squadre hanno dimostrato il loro valore».

E anche in campo femminile i risultati sorridono alla Sardegna. «La Mediterranea ha raggiunto la serie A», ricorda Cadoni, «e la rappresentativa è arrivata al terzo posto. Il lavoro complesso da parte di tutti sta dando i risultati sperati». La collaborazione tra Federazione e società è l’arma in più: «L’impegno dei nostri tecnici e dirigenti serve a valorizzare ancora di più quanto fanno le società nel settore giovanile. E il Torneo delle Regioni è un momento di crescita per tutto il movimento di calcio a 5».

La Leonardo che ha sfiorato la promozione in serie A
La Leonardo che ha sfiorato la promozione in serie A
La Leonardo che ha sfiorato la promozione in serie A

I risultati di alcune squadre, una su tutte la Leonardo che ha sfiorato la promozione in serie A, ma anche il Quartu che ha vinto i playoff nazionale di serie C1 raggiungendo la serie B, hanno riempito i palazzetti. «Vedere il PalaConi pieno mi ha riportato indietro nel tempo, quando il Cagliari Calcetto e l’Ats Quartu trascinavano i tifosi», ricorda il presidente della Figc. «E da dirigente sportivo, proprio con l’Ats, ho vissuto quei momenti in prima persona, raggiungendo la serie A con tantissime persone che ci seguivano. Quando ci sono i risultati ovviamente tutto questo è più facile. I tifosi dovrebbero seguire le squadre anche quando ci sono dei periodo difficili».

Una sfida da vincere a tutti i costi è quella sull’impiantistica. «È la scommessa del domani», conferma Cadoni. «È infatti inutile far crescere le società di ogni Comune portandole a fare calcio a 5 se poi mancano palestre e campi. A volte gli impianti non ci sono, oppure non sono a norma. O non bastano, costringendo diverse società a incastrarsi negli orari di allenamento». Fondamentale inoltre, per il futuro, il lavoro con le scuole: «Stiamo per firmare un accordo con 42 scuole regionali per avviare un progetto di cultura dello sport. Vogliamo dialogare con i ragazzi e stimolarli a iniziare un percorso nel calcio a 5, propedeutico poi per proseguire nel futsal o nel calcio a 11».

Anche per Alberto Carta la stagione del calcio a 5 sardo è stata positiva. «Il movimento giovanile è in crescita. Anche io ritengo fondamentale il connubio tra calcio a 11 e quello a 5. Bisogna iniziare da questo». E la Figc, nella sua “costola” del futsal, è pronta a collaborare con le scuole e a dialogare in modo ancora maggiore con le società. Carta plaude poi al femminile: «Mediterranea in serie A, le altre in B con la promozione anche del Cus Cagliari e un campionato regionale a dieci squadre. Il movimento si sta riprendendo e i risultati della rappresentativa al Torneo della Regioni ne è la conferma».

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