Le bollicine sarde intrigano. In alcuni casi raggiungono altezze di blasonati spumanti italiani e rinomati champagne. Il Concorso mondiale di Bruxelles, concluso ai primi di luglio e dedicato ai vini effervescenti, ha assicurato all’Isola un posto d’onore nell’elegante Olimpo del perlage. Quattro ori e quattro argenti per le aziende sarde. Con un’attenzione particolare anche ai vini nati da vitigni autoctoni meno conosciuti come il Torbato e il Monica laureati con medaglia d’Oro (Poderi Parpinello con il Centogemme Torbato brut 2022; Argiolas con Tagliamare rosé, Monica in purezza). Completano il medagliere i due ori andati uno a Surrau, metodo classico dosaggio zero un rosé di Cannonau; e l’altro a Aragosta rosé brut di Santa Maria La Palma. Argento infine a Oscarì 2022 Alghero Doc Torbato in purezza di Sella&Mosca; Saeprus 2021, Cannonau 100 per cento della Cantina Castiadas; Akénta rosè Cagnulari 2023, Santa Maria La Palma; Aria di Mari Rosato Metodo Classico 24 Mesi 2021, Cantina Li Seddi. Sono stati un migliaio i vini effervescenti provenienti da tutto il mondo che si sono contesi podio e riconoscimenti del Concours Mondial de Bruxelles, sessione Vini Effervescenti. In campo 50 degustatori internazionali che hanno assegnato medaglie Argento, Oro e Gran Oro a campioni provenienti da 24 Paesi.

Alghero, Baudouin Havaux, presidente del Concours Mondial de Bruxelles (foto concessa)
Alghero, Baudouin Havaux, presidente del Concours Mondial de Bruxelles (foto concessa)
Alghero, Baudouin Havaux, presidente del Concours Mondial de Bruxelles (foto concessa)

L’ANALISI «Il miglior vino effervescente del concorso viene dalla Champagne, mentre la rivelazione italiana è lombarda», spiega una nota ufficiale della rinomata kermesse internazionale. «Al Veneto è andato il maggior numero di medaglie italiane, con 21 riconoscimenti, su un totale di 64 medaglie per l’Italia. Il 45 Metodo Extra Brut Pas Dosé Blanc de Noirs della Fattoria La Vialla, in Lombardia, vince il Trofeo Rivelazione Italia. La Champagne continua a primeggiare - spiegano ancora gli organizzatori - 98 campioni della regione sono stati premiati con una medaglia, ossia più della metà dei vini provenienti dalla Champagne. La Rivelazione Internazionale è andata allo champagne Lemaire Millésime Les Hautes-Prières 2012 di Roger-Constant Lemaire. Vera e propria icona della loro cantina, il Millésime des Hautes-Prières è prodotto da Chardonnay invecchiato per nove mesi in botti di rovere e utilizzando uve dei prestigiosi vigneti di Hautvillers, la tenuta del monaco Dom Perignon. Altri cinque champagne sono stati premiati con la Gran Medaglia d’Oro». E poi i Cava che dominano il palmarès spagnolo, con 34 medaglie. Di particolare rilievo i risultati della cantina catalana Rovellats, che si è aggiudicata 1 medaglia d’oro, 2 argenti e il trofeo Rivelazione Spagna per il suo emblematico Rovellats Reserva Cuvée Especial Brut Nature 2020. La Germania stupisce, e diverse altre nazioni confermano i loro progressi. «I produttori tedeschi si sono aggiudicati premi per il 60% dei vini presentati. Sono stati 16 i trofei tra cui 2 Gran Medaglie d’Oro, 8 ori e 6 argenti. Weingut Bergdolt ha vinto una Rivelazione Internazionale per il suo Fluxus Brut Natur 2015. Per la seconda volta nella storia del concorso, uno spumante sudafricano ha vinto una Gran Medaglia d’Oro. È Sparklehorse 2021 di Forrester Vineyards. Il Belgio – prosegue la nota – ha confermato la sua buona reputazione e il suo sviluppo come Paese produttore di bollicine, con ben 18 premi e il 41% dei vini presentati premiati, un record. Anche la Moldavia, con 8 medaglie tra cui una Gran Medaglia d’Oro, emerge in questa categoria e sarà una forza da tenere in considerazione negli anni a venire. Infine l’Austria si è distinta con un’ottima performance del suo Blanc de Blancs Sekt Große Reserve NÖ g.U. Furth bei Göttweig 2016, che ha ottenuto una Gran Medaglia d’Oro», concludono i responsabili del concorso. I campioni sono arrivati da tutte le principali regioni produttrici in rappresentanza di ben 24 Paesi. Dalla regione della Champagne ci sono state 178 iscrizioni. L’Italia ha guidato la classifica con quasi 300 vini in gara (quasi la metà, 128 iscrizioni solo di Prosecco) provenienti da tutto lo Stivale. Interessante la gamma di vini effervescenti proposta dall’Isola: bollicine a base dei vitigni tipici del territorio».

ALGHERO Una scelta vincente quella della città catalana che negli stessi giorni ha accolto Alguer Wine Week, la prima edizione di una manifestazione che nasce per celebrare il vino e la cultura enologica sarda attraverso una serie di eventi, degustazioni e spettacoli. Insomma un grande appuntamento decisamente apprezzato dai giudici internazionali del CMB arrivati 22 Paesi diversi ospitati ad Alghero per valutare gli oltre 900 vini effervescenti in gara. «La Sardegna, rinomata per le sue incredibili bellezze naturali e la sua ricca storia, è anche una terra fertile per la viticoltura». commentano gli esperti del CMB. «Negli ultimi anni la qualità della sua produzione vinicola è aumentata costantemente, facendo di questa terra un’“Isola del Vino” a livello internazionale. La stessa città di Alghero è stata una destinazione apprezzata dagli appassionati di storia, gastronomia e cultura. Famosa per le sue magnifiche spiagge, per i bastioni perfettamente conservati e per il suggestivo centro storico. Alghero è anche il luogo ideale per assaporare la cucina mediterranea e i frutti di mare». La produzione di vini spumanti e frizzanti ad Alghero e in tutta la Sardegna riflette la capacità di adattamento e la creatività dei produttori locali. Le cantine dell’isola hanno contribuito notevolmente a far evolvere la produzione di vini effervescenti, apprezzati per il loro carattere unico e per le profonde radici che li lega alla tradizione enologica locale. Questa crescita è alimentata dall’esplorazione innovativa dei vitigni autoctoni e dal crescente riconoscimento internazionale.

ENTUSIASMO «Siamo molto felici di essere riusciti a lanciare questo concorso, risultato di diversi anni di lavoro. Non è un caso che la nostra Sessione Vini Effervescenti si sia svolta in Italia per il secondo anno consecutivo», dice soddisfatto Quentin Havaux, direttore del Concorso internazionale di Bruxelles. «Anno dopo anno, l’Italia ha dimostrato di essere e di rimanere una grande nazione produttrice, impressionandoci continuamente con la qualità dei suoi vini e ottenendo ottimi risultati nelle diverse sessioni del CMB».

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