Il più famoso di tutti i tempi è il mostro di Loch Ness, sì proprio lui, Nessie. Gli amanti della criptozoologia hanno inseguito per secoli molte ricerche nella speranza che da quel lago, il più profondo della Gran Bretagna, venisse fuori qualche indizio sulla sua esistenza. La prova che i bambini non hanno mai cercato: per loro è normale che quel mostro di rettile acquatico dal collo lungo (estinto da quasi cento anni fa) che si nutriva di pesce sia esistito. Erano così belle, anche per gli adulti, le storie su un mostro che abitava nel lago ai tempi della Britannia romana, avvistato più volte, si narra, magari da chi ne inseguiva le tracce e, complice la fantasia, si convinceva di averlo visto e persino fotografato, nonostante immagini poco nitide ma abbastanza chiare per convincere gli scettici che il mostro non è mai esistito. Ma le storie sui mostri hanno sempre affascinato l'umanità, tanto da renderli protagonisti di film e libri storici, per amanti del brivido. Sicuramente è facile farsi catturare da animali leggendari, nascosti, misteriosi e che hanno preso vita nelle dicerie delle popolazioni locali, diventando simboli di tradizioni popolari e di luoghi, sebbene la prova che siano esistiti nessuno ancora ce l'ha. Big Foot, Lo Yeti, Loch Ness e tanti altri popolano l'immaginario collettivo, e per indicarli si è coniata la parola "criptidi" (merito nel 1983 di un canadese, John Wall di Manitoba).

Da Nessie all'uomo-gufo La leggenda su Nessie risale al 565 dopo Cristo, quando un missionario in pellegrinaggio in Scozia, scoprendo che sulle rive del lago era stato sepolto un uomo sbranato dal mostro, ordinò a un suo seguace di andare a nuoto a recuperare la barca della vittima. Si racconta che tuffandosi nelle acque limacciose svegliò Nessie: in mezzo al lago si vide un ribollire di acque come se la bestia si agitasse, finché il missionario cristiano non le ordinò di ritirarsi e rintanarsi di nuovo sul fondo del lago. Rimanendo in Europa, un recente mostro è l'uomo-gufo, avvistato tra il 1976 e il 1978 nelle vicinanze di un villaggio inglese nella Cornovaglia. È qui, a Mawnan, che due giovani sorelle, in vacanza con la famiglie, vedono alzarsi in volo un uomo-uccello, dalle sembianze spaventose tanto da metterle in fuga. Ma anche una quattordicenne, in quello stesso periodo, ha visto con un'amica la stessa scena, un uomo-gufo, dalle orecchie appuntite e occhi rossi, con artigli neri e lunghi. L'avvistamento più recente è quello di uno studente di Chicago che sostenne di aver visto con i propri occhi l'uomo-uccello, dalla faccia orrenda e bocca larga. A fine anni '80 risale la leggenda della bestia di Bodmin, un grosso gatto (marrone e nero, un po' leopardato) che si aggirava nella brughiera inglese. Si dice che discenda da alcuni animali domestici esotici lasciati liberi in campagna dai proprietari nel 1976, ma alcuni esperti ritengono più plausibile che appartenga a una specie di gatto selvatico estinto più di un secolo fa. Gli avvistamenti su Bodmin proseguono fino a oggi tanto che è stato creato un sito (www.bigcatsinbritain.org) che aggiorna gli interessati. In Norvegia il Kraken dalle molte braccia è ritenuto oggi un calamaro gigante tuttora esistente, il Tatzelwurm è un mostro delle Alpi svizzere e austriache, creatura acquatica molto simile a un serpente, con grandi occhi rossi, trasferitosi sulla terra.

L'Asia è un altro continente ricco di racconti locali su numerose creature che affascinano i cripto-entusiasti di tutto il mondo.

Il lago di Loch Ness (foto archivio L'Unione Sarda)
Il lago di Loch Ness (foto archivio L'Unione Sarda)
Il lago di Loch Ness (foto archivio L'Unione Sarda)

Che dire dello Yeti? L'abominevole uomo delle nevi dell'Himalaya che si aggirava tra le montagne di ghiaccio è stato avvistato nel 1832 da un diplomatico britannico presso la corte del Nepal, durante una battuta di caccia. Una cinquantina di anni dopo un esploratore scoprì le impronte sulla neve (fotografate nel 1951 dal famoso alpinista Eric Shipton) e nel 1925 uno Yeti venne visto da un accademico inglese sul ghiacciaio Zemu. Il mistero su questo uomo selvaggio, coperto di lunghi peli neri, dura ancora e gli sherpa dell'Himalaya, convinti che porti sfortuna e morte, indicono una celebrazione ogni anni per scacciare gli spiriti maligni e lo stesso Yeti dai villaggi. Un mostro a cui si continua a dare la caccia anche se finora sono state raccolte molte foto di tracce di Yeti ma nessuna che lo ritragga in carne e ossa. Unica prova un ciuffo di peli neri trovati in montagna e analizzati: la certezza è che non appartenevano a nessun umano, nulla di più. Potrebbe trattarsi dello Yeti? Leggende sui mostri più o meno noti arrivano anche dall'America e hanno reso immortale Big Foot (o Sasquatch) una specie di scimmione più alto di due metri e oltre due quintali di peso: nelle comunità la sua esistenza non viene messa in dubbio. In Africa un mostro leggendario è il Mokèlé-mbèmbé, l'equivalente centroafricano del mostro di Lock Ness, avvistato in un'area poco accessibile vicino al lago Tle, in Congo. Si ritiene che sia un dinosauro sopravvissuto in qualche modo all'estinzione e di cui si sono avute diverse testimonianze dalle tribù dei pigmei che vivono in quella zona. Leggende infinite, mai estinte nei secoli dei secoli. Come molti dei loro protagonisti a cui gli criptozoologi danno ancora la caccia, organizzando vere e proprie spedizioni per osservarli o catturarli. A volte può bastare lo spirito d'avventura per mettersi sulle orme dello Yeti, di Big Foot, di Mokele mbembe e loro simili. Siano esistiti o meno, i mostri non muoiono mai.
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