L’infortunio ai muscoli addominali lo ha bloccato prima di scendere in campo sabato nella semifinale del torneo master 1000 di Parigi Bercy contro il canadese Shapovalov ma non gli impedirà di tornare in vetta alla classifica mondiale Atp.

IL PRIMATO - Da lunedì 4 novembre lo spagnolo Rafa Nadal sarà di nuovo numero uno al mondo. Per l’ottava volta (la prima risale al 18 agosto del 2008, undici anni fa). Il trentatreenne mancino di Manacor scavalca il serbo Novak Djokovic alla vigilia delle final Atp di Londra (al via il 10 novembre), dove per la prima volta dopo 41 anni sarà presente anche un tennista italiano, Matteo Berettini, 23 anni (nel 1978 a qualificarsi per il master di fine anno era stato Corrado Barazzutti, attuale capitano azzurro di Coppa Davis).

Saranno poi proprio le Atp Finals di Londra a stabilire chi chiuderà il 2019 da padrone del tennis mondiale: Djokovic ha la possibilità di scavalcare Nadal, soprattutto se l’infortunio impedirà allo spagnolo di scendere in campo nella capitale britannica.

IN SARDEGNA - Per certi versi c’è un pizzico di Sardegna nell’exploit di Rafa Nadal. All’inizio di luglio l’iberico ha perso in semifinale a Wimbledon contro Federer. A fine partita era apparso alquanto sottotono, al punto da dichiarare in sala stampa che non sapeva quante altre occasioni avrebbe avuto per essere così competitivo sull’erba londinese, dove aveva vinto nel 2008 e nel 2010 e dove nel 2018 aveva perso sempre in semifinale per pochi punti contro Nole Djokovic.

Proprio mentre gli appassionati di tennis di tutto il mondo a luglio si stavano ancora luccicando gli occhi per la finale spettacolo di Wimbledon, vinta da Djokovic (anzi, forse persa da Federer che nel quinto set ha sprecato due match ball con il servizio a disposizione), Rafa Nadal sceglieva la Sardegna per le sue vacanze. In barca, sulla sua barca, in compagna dei suoi amici di infanzia, i suoi migliori amici conosciuti per le strade di Manacor, per pescare e godere delle bellezze di un mare unico, dalla Costa Smeralda sino al Golfo di Cagliari. <Un’isola meravigliosa – dichiarò in quei giorni – che ho apprezzato ancora di più perché vengo da un’isola, altrettanto bella>.

Nadal è sbarcato al Pevero per giocare a golf e a Cagliari è stato visto in un ristorante del centro a pranzo con i suoi amici prima di salire sull’aereo per rientrare in Spagna: pesce spada arrosto, patatine fritte e coca cola, con tanto di cappellino scordato sulla sedia. Ultima vacanza da scapolo, quasi un addio al celibato, visto che qualche mese dopo, il 19 ottobre, era la data fissata per il suo matrimonio con la storica fidanzata Maria Xisca Perelló.

Potere taumaturgico della Sardegna, e nessuno l’avrebbe potuto prevedere. Rafa Nadal ha poi ripreso gli allenamenti sul veloce in vista della stagione dei tornei sul cemento americano dove ha vinto a stretto giro di posta a Montreal e a New York, diciannovesima prova del Grande Slam (a un passo dal record di Roger Federer).

Rafa Nadal insieme al ristoratore cagliaritano Mario Lai (foto Paolo Carta)
Rafa Nadal insieme al ristoratore cagliaritano Mario Lai (foto Paolo Carta)
Rafa Nadal insieme al ristoratore cagliaritano Mario Lai (foto Paolo Carta)

L'EXPLOIT - Risultati che lo hanno proiettato di nuovo verso la posizione numero uno della classifica mondiale, per l’ottava volta, per certi versi la più inaspettata considerando l’età, il gioco dispendioso e il valore di avversari come Djiokovic, Federer e degli astri nascenti guidati dal russo Danilii Medvedev.

Ma sbaglia davvero chi considera Rafa Nadal una evoluzione di Bjiorn Borg, un super pallettaro che fa della forza fisica il suo punto di forza. Negli anni, proprio per stare al passo con la straordinaria concorrenza, lo spagnolo, che da quell’agosto del 2008 ha poi guidato a intervalli per 196 settimane la classifica mondiale, ha dovuto e saputo evolvere il suo tennis. Chi l’ha visto giocare in doppio (ne ha giocato e vinto di importanti soprattutto in Coppa Davis e alle Olimpiadi), sa benissimo quando sia sensibile la sua mano al volo. Nel tempo ha migliorato tantissimo anche il rovescio bimane, che adesso spinge quasi quanto il dritto, che rimane il suo colpo vincente per antonomasia. Ma anche con il servizio ha raggiunto velocità di oltre duecento chilometri all’ora mantenendo percentuali di prime palle di tutto rispetto.

IL CAMPIONE - Forse l’aspetto principale del suo tennis è il suo carattere: Rafa Nadal è uno che non mola mai neppure un punto, capace di recuperi impossibili, di lottare dal primo all’ultimo punto. Malgrado la sfilza di infortuni che hanno martoriato la sua lunga carriera. Soprattutto quelli al ginocchio e al piede. Il suo storico allenatore, lo zio Toni, che dirige l’accademia realizzata da Nadal nella sua Manacor, ha addirittura dichiarato che il nipote ormai è un infortunato cronico che gioca a tennis.

Per questo motivo il suo ritorno ai vertici della classifica mondiale ha un valore ancora più. E deve ringraziare il suo talento, il suo carattere e per certi versi anche quella sua fantastica vacanza scacciapensieri in Sardegna.
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