Tredici settembre 2015: in giorno della finale degli Us Open a Flushing Meadows tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci resta probabilmente il giorno più importante del tennis italiano.

Quattro mesi dopo tutti gli italiani sono fuori dagli Australian Open di Melbourne prima che il torneo abbia doppiato la boa della seconda settimana quando si iniziano a giocare gli ottavi di finale.

Tutti bocciati o quasi: su tutti Fabio Fognini e Sara Errani, sconfitti al primo turno.

E se ad Andreas Seppi, l’ultimo a uscire di scena ma per mano di un marziano come Novak Dijokovic, non si poteva chiedere oltre (né a Camila Giorgi, estratta all’esordio subito contro Serena Williams) la sconfitta più dolorosa è stata quella di Roberta Vinci, che forse ha pagato proprio la sbornia e l’attenzione mediatica derivate dalla fiale persa a New York.

Il torneo down under che apre la grande stagione del tennis mondiale non è mai stato tradizionalmente favorevole ai tennisti italiani, forse per problemi legati alla preparazione invernale che gli azzurri tarano per raggiungere il picco della forma durante la stagione europea sulla terra battuta di primavera.

E quest’anno forse c’è anche un aspetto più propriamente tecnico: i campi di Melbourne in resina gommosa sono sembrati più veloci del solito soprattutto rispetto a quelli statunitensi.

Certo, questi Australian Open sono sembrati per certi versi la fine di un ciclo per gli azzurri: Francesca Schiavone, vincitrice a Parigi nel 2010, ha fallito il record di presenze consecutive negli Slam perdendo alle qualificazioni. Simone Bolelli, quello che secondo un personaggio come l’ex campione azzurro Nicola Pietrangeli è quello che ha nelle corde potenzialmente il tennis migliore, ha fallito di nuovo l’appuntamento con la definitiva esplosione a certi livelli.

Ma soprattutto a tutti gli appassionati di tennis manca già tantissimo una tennista come Flavia Pennetta, che si è ritirata dopo il Master di fine anno da numero otto del mondo e che a New York – appena quattro mesi fa, ma sembra un secolo - era entrata nella legenda, quarta italiana a vincere uno Slam dopo Pietrangeli, Panatta e Schiavone.

Gli inguaribili romantici l’hanno cercata in tv almeno con lo sguardo tra gli spalti di Melbourne : ma lei è rimasta in Europa nell’appartamento che divide con il suo compagno Fognini.

Ciao Flavia, senza di te hai visto come è finita la spedizione azzurra in Australia?

La giornata
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