Hanno vinto una medaglia d'oro ai Giochi del Mediterraneo di Terragona, in Spagna, e sono diventate per molti - senza volerlo - il simbolo dell'integrazione.

Maria Benedicta Chigbolu, Ayomide Folorunso, Raphaela Lukudo e la campionessa europea Libania Grenot, sono le ragazze che dopo aver vinto un difficile oro in 3'03"54, nella staffetta 4x400, hanno scatenato i social nelle ultime ore.

La loro foto ha suscitato migliaia di condivisioni, commenti e tweet che hanno voluto celebrare la vittoria.

Non senza un velo di polemica da parte di alcuni internauti, che hanno accostato il fatto che la medaglia, conquistata delle quattro azzurre di origini africane, fosse arrivata in concomitanza con il raduno leghista di Pontida.

Tra i post polemici verso le politiche anti immigrazione e anti integrazione del leader del Carroccio e ministro dell'Interno Matteo Salvini, spicca quello di Roberto Saviano, che ha scritto: "I loro sorrisi sono la risposta all'Italia razzista di Pontida. L'Italia multiculturale nata dal sogno repubblicano non verrà fermata".

Ovviamente, tra i commenti non sono mancati quelli critici nei confronti del successo delle 4 atlete: "Visto che 4 ragazze italiane di colore vincono la staffetta 4X400 non sia adesso il caso di far entrare tutta l'Africa in Italia, così giusto per dominare le future Olimpiadi?".

Oppure, commenti di altro tenore, come: "Ma ai ragazzi italiani senza lavoro nessuno ci pensa?".

Eppure le biografie delle 4 ragazze sono eccellenti: tutte laureate o laureande, tutte molto abili nelle loro discipline e capaci di battere record su record.

Maria Benedicta Chigbolu, 29 anni, è la seconda di sei figli di una insegnante di religione e di un consulente internazionale nigeriano. Suo nonno Juluis è stato una celebrità in Nigeria, arrivando in finale nei Giochi olimpici di Melbourne 1956 ed è diventato pure presidente della Federatletica del Paese africano.

Scoperto il suo talento nell'atletica verso i 16 anni, Maria Benedicta ha vinto il bronzo europeo della 4x400 nel 2016, poi ha realizzato il primato italiano con la staffetta azzurra ai Giochi di Rio. È laureata in scienze dell'educazione e della formazione.

Raphaela Lukudo, invece, ha 24 anni e la sua famiglia è originaria del Sudan. Dal giugno 2015 si allena nel centro sportivo dell'Esercito. Nel 2018 ha conquistato il suo primo titolo assoluto sui 400 metri. Studia scienze motorie ma ha frequentato alle superiori un istituto d'arte.

Ayomide Folorunso ha 22 anni e anche lei è nigeriana, dal 2004 vive a Fidenza con il padre che è un geologo minerario. Nel 2013 non è riuscita a vestire l'azzurro nei Mondiali under 18 solo perché ha ricevuto il passaporto pochi giorni prima della rassegna iridata. A giugno del 2015 è stata arruolata nelle Fiamme Oro. Studentessa di medicina e aspirante pediatra, ai Giochi di Rio ha realizzato il primato italiano con la staffetta 4x400 azzurra, mentre nel 2017 ha conquistato il titolo europeo under 23 e anche l'oro alle Universiadi.

La più famosa del quartetto, però, è sicuramente, Libania Grenot: cubana di origine, il papà Francisco è un sindacalista mentre la mamma Olga una giornalista. Con la maglia dell'isola caraibica ha partecipato ai Mondiali di Helsinki 2005. Nel 2016 si è sposata e da lì è iniziata la sua avventura in Azzurro. La cittadinanza è arrivata ad aprile 2008, aprendole la strada per il primo miglioramento del record italiano dei 400, da lei portato nel 2009 a 50.30. Nel 2014 la consacrazione internazionale con la vittoria agli Europei di Zurigo, mentre il 27 maggio 2016 è diventata primatista italiana dei 200 metri (22.56) negli Stati Uniti. Ha confermato il titolo continentale nel 2016 ad Amsterdam, dove ha conquistato anche il bronzo con la 4x400 azzurra.

(Unioneonline/DC)

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