Francesco Aloia, 29 anni, figlio d'arte e professione bomber.

Suo padre Claudio, ex Olbia e Carbonia, gli ha trasmesso i geni del gol.

L'allenatore del Thiesi Giammario Rassu e il direttore sportivo Marco Marras quest'anno lo hanno voluto fortemente a guidare il tridente d'attacco.

Francesco, centravanti completo, ha ripagato con una moneta che conosce bene: la rete.

E di reti ne ha segnate 4 in Coppa Italia e 8 in Campionato.

L'ultima, decisiva, ieri a Usini, nel big match della decima giornata del torneo di Promozione, contro i rossoblù dell'Usinese.

Una magistrale punizione che ha permesso ai suoi di vincere la partita contro una squadra che ha dato tutto e che ha messo a dura prova il suo Thiesi, sempre più primo in classifica.

"La rete è stata fondamentale, anche perché è giunta nel momento propizio. Stavamo soffrendo e ci siamo sbloccati - esordisce Francesco - La dedico a tutto l'ambiente thiesino, ai miei familiari e alla mia ragazza".

Aloia intende proseguire per questa strada e approfittare del suo momento magico: "Vogliamo proseguire la fuga - continua l'attaccante - anche se la strada per vincere il campionato è ancora lunga. Certo è che siamo un gruppo solido e non molleremo di un centimetro".

Ha anche un altro obbiettivo, anzi un desiderio, purtroppo in comune con molti giovani sardi della sua età: "Mi auguro - spiega l'attaccante - che per me, oltre alla vittoria del girone, in questa stagione arrivi anche un lavoro stabile che mi permetta di uscire dal precariato".
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