Il calcio ha i suoi segreti da custodire, alcuni però si possono rivelare, per rendere onore a qualche straordinario interprete, che avrebbe meritato ben altra sorte e carriera.

Antonio Cocco, 32 anni di Porto Torres, è una delle colonne dello strepitoso cammino dell'Ossese Calcio, matricola nel campionato di Eccellenza, ora al quarto posto in piena zona playoff. Difensore centrale implacabile, forte di testa e dotato di buona tecnica, Cocco è sempre stato una delle fortune dei suoi tanti allenatori, che ne hanno apprezzato anche il naturale carisma, esercitato su compagni e avversari.

Eppure per qualche mistero del pallone non hai mai militato nei professionisti, fermandosi nella sua lunga e onorata carriera alla Serie D. Dell'Ossese, in cui è tesserato da alcune stagioni, Antonio è perno inamovibile, su cui ruota tutta la difesa bianconera.

"Non avere giocato in C mi dispiace, però è andata così - esordisce Antonio Cocco -. Il mondo del pallone mi ha comunque regalato grandi soddisfazioni e questa annata è stata finora esaltante. Siamo al quarto posto e intendiamo restarci. I playoff non sono una chimera".

La prossima domenica l'Ossese, dopo la vittoria di Uri di sabato scorso, tornerà tra le mura amiche contro il Monastir. "Non sarà una passeggiata e noi rispettiamo tutti - afferma il difensore -. Il campionato di Eccellenza è molto livellato e ogni domenica è una battaglia dagli esiti incerti".

"Non voglio essere banale - conclude - ma la forza della nostra formazione è il gruppo, forgiato da un bravo allenatore come Giuseppe Cantara, supportato da una dirigenza appassionata e un pubblico che non smette mai di incitarci".

La cosa certa è che l'Ossese, comunque vada a finire, in questa stagione ha raggiunto la vetta più alta della sua lunga storia calcistica.
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