Due minuti più recupero per conquistare il Cagliari e la Serie A. Zé Pedro, uno degli ultimi acquisti del mercato rossoblù, ha debuttato sabato col Parma prendendo il posto di Folorunsho all'88': solo gli scampoli finali del trionfale 2-0 della terza giornata, ma che gli sono valsi la prima presenza in Italia. «Quando è arrivata la possibilità di venire a Cagliari ero entusiasta», dichiara il difensore portoghese ai canali ufficiali del club.

«Il campionato italiano mi ha sempre affascinato. La società e i tifosi mi hanno accolto a braccia aperte, mi sono sentito subito a casa e ne sono molto grato. So che un grande calciatore portoghese come Bruno Alves è stato qui, spero di lasciare ricordi altrettanto belli».

Zé Pedro è arrivato dal Porto nell'ultimo giorno di mercato, sbarcando a Cagliari assieme all'altro acquisto Juan Rodríguez (che attende ancora la prima convocazione). Coi lusitani a giugno aveva giocato anche il Mondiale per Club negli Stati Uniti e aveva iniziato la stagione, quindi la chiamata rossoblù che lo ha piacevolmente sorpreso: «La Sardegna era una delle destinazioni che avrei scelto per le vacanze durante la prima sosta per le nazionali a settembre», rivela. «Poi le evoluzioni del calciomercato ed ecco che stavolta invece ci sono venuto per lavorare e firmare il contratto col Cagliari. È la mia prima vera esperienza lontano da casa: a Porto ero vicino a famiglia e amici, qui sono sicuramente in un altro contesto. Ma i tifosi, i compagni e lo staff mi hanno fatto sentire a mio agio fin dal primo giorno. Hanno sempre chiesto se avessi bisogno di qualcosa con grande premura. Per me significa molto».

Classe '98, Zé Pedro si definisce «un difensore veloce, aggressivo e forte nel gioco aereo: queste sono le mie principali qualità e cerco di migliorarle ogni giorno». Il suo obiettivo è raggiungere la prima convocazione in nazionale («Non nascondo questa ambizione: rappresentare il Portogallo sarebbe straordinario, giocare in Serie A può aiutarmi a fare un passo in più») e tra i modelli cita Pepe, Sergio Ramos, Ricardo Carvalho e Hummels, più Rúben Dias e van Dijk come difensori attuali. «Seguivo da piccolo mio padre, che giocava seppur non ad altissimo livello: lui giocava da centrocampista difensivo o difensore centrale, in qualche modo ho seguito le sue orme».

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