Dopo quattro mesi e alla decima presenza col Cagliari, è arrivato il tanto cercato primo gol in rossoblù di Semih Kılıçsoy. Una giocata da attaccante vero, per saltare in dribbling Caracciolo e piazzare un bel destro alle spalle dell’immobile Šemper. «Il calcio giocato qui è molto diverso dalla Turchia: cerco di mettere tutto me stesso in campo, in partita e in allenamento, e credo di essere migliorato», le parole (in turco, tradotte) del numero 9

Oggi era la settima presenza in campionato, da titolare. «Ero molto emozionato, ma ero mentalmente e psicologicamente pronto per questo. Credo di essermi trovato bene in campo», il giudizio di Kılıçsoy. Che si è preso gli abbracci dei compagni e l’applauso del pubblico: «Qua mi sto trovando benissimo, in squadra siamo come una famiglia e mi trattano come un fratello».

Rispetto alla Süper Lig turca, Kılıçsoy sta trovando un calcio completamente diverso. «Il calcio italiano è riconosciuto come forte tatticamente, ha un livello molto più avanzato rispetto alla Turchia», la sua analisi. «Per me è stato più difficile trovare spazi in campo, ma credo di essere migliorato in queste partite». Con un altro problema, quello della lingua, che cerca di risolvere: «Sto provando a imparare l’italiano, con la squadra per ora mi esprimo in inglese».

Per Kılıçsoy, in ogni caso, quello di oggi può essere un vero e proprio punto di partenza per il resto della stagione (ricordando anche che è in prestito con diritto di riscatto). «Il suono della palla che entra in rete è quasi impossibile da spiegare, così come l’esultanza dei tifosi. Riguarderò tante volte il mio gol».

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