Claudio Ranieri aveva ottenuto un pareggio anche la sua ultima volta da allenatore del Cagliari in Serie A prima di oggi, 1-1 al Sant'Elia col Bari il 26 maggio 1991 a una settimana dalla salvezza aritmetica conquistata a Bologna al termine di un girone di ritorno strepitoso. Quella era la conclusione di un triennio sensazionale, cominciato in C1, mentre lo 0-0 di stasera a Torino è l'inizio della stagione del ritorno nel massimo campionato.

La prestazione soddisfa il tecnico: «Ci serviva essere ben messi in campo, per farli ragionare il meno possibile», ha detto. «Juric ha formato una buona squadra, gioca bene ma noi abbiamo fatto una buonissima partita. Peraltro giocando con trentasette gradi, che era pesante: sudavo io da fermo in panchina, figuriamoci i giocatori». Positivo il giudizio sui nuovi: «Sono ragazzi in gamba che hanno voglia di affermarsi, abbiamo un buon mix fra giocatori di esperienza e giovani che vogliono arrivare. Oristanio? Può giocare ala destra, ala sinistra, punta o trequartista. È un giocatore molto duttile, può fare buone cose. Si è fatto male al braccio, credo che qualcuno gli sia caduto sopra».

La scelta. A sorpresa, il Cagliari si è presentato con la difesa a tre anziché il 4-4-2 annunciato. Ranieri motiva il cambio ed è contento di come la squadra l'abbia applicato: «Ho giocatori che mi possono permettere di cambiare sistema di gioco durante la partita. Potevamo fare il 4-4-2 con lo scivolamento degli esterni, invece così eravamo sempre compatti e siamo riusciti a non farli giocare come volevano. I ragazzi hanno fatto quello che avevamo provato in settimana, abbiamo cercato di non far giocare liberamente i tre difensori loro perché non volevamo che ricevessero palla negli ultimi quaranta metri, dove sono molto pericolosi».

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