"I biglietti sono stati distribuiti anche a persone legate alla criminalità, e c'è una responsabilità diretta e indiretta da parte di Agnelli".

Lo ha detto Giuseppe Pecoraro, il procuratore Figc, in audizione all'Antimafia nell'ambito dell'inchiesta sportiva sui presunti rapporti tra la società bianconera e alcuni esponenti della 'ndrangheta.

"Tra chi dominava nel bagarinaggio degli abbonamenti e dei biglietti, e si parla di una cifra alta, c'era anche Dominello", ha detto Pecoraro riferendosi a un esponente del gruppo ultras dei Drughi, accusato di essere affiliato alla mafia calabrese.

"L'articolo 12 del codice di giustizia sportiva", ha aggiunto, spiegando il perché abbia deferito il presidente Andrea Agnelli, "vieta i contatti con la tifoseria organizzata e il bagarinaggio: il presidente della Juventus era consapevole o comunque non ha vigilato sulla gestione dei biglietti".

Agnelli, ha concluso, è stato "autore di una condotta antisportiva e sleale" anche se, precisa, non lo affianca alla 'ndrangheta, "altrimenti usurperei i ruoli della giustizia ordinaria".

Il processo sportivo si terrà il 26 maggio "per far sì che non ci siano effetti sul campionato di Serie A e in modo tale che tutto possa avvenire con la massima serenità", mentre Agnelli parlerà all'Antimafia i primi di maggio.
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