Una stagione da dimenticare: tre squadre sarde su sei retrocesse in Eccellenza. Per le altre un campionato Interregionale da archiviare tra quelli meno spettacolari. Insomma poche soddisfazioni per le formazioni della Sardegna nella galoppata tra il 1991 e 1992. Tharros (appena tre punti, frutto di tre pareggi senza mai festeggiare una vittoria), Alghero e Nuorese precipitano nel campionato regionale di Eccellenza. Salvezza sofferta per il Calangianus e appena meglio il Selargius (partito proprio per centrare la permanenza nel campionato nazionale dilettanti) e la Torres (quinta ma distante dalle prime posizioni). Insomma da salvare davvero poco e niente.

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Proprio la Torres era attesa da un riscatto dopo la stagione precedente: retrocessione dalla serie C1 e poi il declassamento in Interregionale per una lunga serie di problemi societari. Alla fine, domenica 10 maggio del 1992, è quinto posto. Prima tra le sarde. Troppo poco per una squadra che l'anno prima aveva calcato i campi della C1. Le prime della classe distanti: L'Aquila e Acilia a dodici punti, Viterbese a undici, Ladispoli a nove. E per la Torres, pronta alla nuova e futura gestione tecnica di Vanni Sanna, l'ultima gara è lo specchio dell'annata: sconfitta a Civitavecchia per 1-0. La seconda della sarde è il Selargius di Mario Tiddia. Salvezza senza particolari problemi e la sensazione che si sarebbe potuto fare di più. In squadra giocatori come Scanferla, Vangelotti, Carta, Piras e Ruggeri: questi ultimi due capaci di mettere a segno 11 reti a testa, uno in più del compagno di squadra Zaccheddu. Peccato per una seconda parte di campionato in salita: addirittura quattro i mesi di digiuno, senza una vittoria dunque, in casa. L'ultima gara, 3-1 al Montesacro, interrompe l'incubo. "Sono contento per aver centrato il traguardo prefissato alla vigilia: la salvezza. E poi la soddisfazione di aver fatto giocare dei ragazzi giovani come Gerbino, Cocco e Desogus", commenta Tiddia al termine dell'ultima gara. E un consiglio per il futuro: "Il Selargius ha bisogno di rinforzi per adeguarsi al livello delle avversarie.

La classifica del campionato Interregionale 1991-1992
La classifica del campionato Interregionale 1991-1992
La classifica del campionato Interregionale 1991-1992

Salvezza anche per il Calangianus, a soli quattro punti dalla zona retrocessione, nonostante le 17 reti del bomber Di Laura (solo Delle Donne del Valmontone ha fatto meglio con 18 gol). Tutto secondo programmi societari e sotto la guida dell'allenatore Hanset. Poi ci sono le note dolenti: le tre retrocessioni. Poco da dire sulla Tharros. I numeri parlano chiaro: tre punti, nessuna vittoria e tre pareggi. Una caterva di gol subiti (135), appena 10 quelli fatti. Troppo giovani e inesperti i ragazzi della squadra oristanese incappati anche in brutte figure. Dalla festa promozione della stagione precedente, all'immediata retrocessione. Per l'Alghero un anno "no" visti anche gli infruttuosi cambi di allenatori con Gavino Scala e Fabrizio Poletti per chiudere con il secondo, Gino Di Napoli. Deluso il presidente Bruno Meloni che probabilmente si aspettava un aiuto maggiore dalla città algherese. C'è poi la Nuorese. "È finita una sofferenza", commenta così dopo l'ultima gara il presidente Luigi Vento. Retrocessione matematica arrivata con tre giornate d'anticipo in una stagione definita fallimentare. Tre allenatori (con in mezzo anche il passaggio di Bernardo Mereu).

L'ultima giornata di campionato
L'ultima giornata di campionato
L'ultima giornata di campionato

E le 14 reti di Puggioni (la metà su calcio di rigore) così come le 9 di Perra non sono servite a migliorare una situazione davvero complicata. E a bocce ferme è il solito Mario Tiddia, allenatore tra i più esperti, a spiegare in un'intervista rilasciata al giornalista de L'Unione Sarda, Marcello Cocco: "Se ce ne fosse bisogno si è avuta l'ennesima conferma del fatto che non siamo pronti per un campionato così difficile. I giocatori confrontandosi con avversari di valore possono accrescere il loro tasso di esperienza. Ma questo è un campionato economicamente troppe pesante per le nostre società". Per il tecnico oltre al suo Selargius, che l'anno successivo avrebbe salutato, può sorridere solo il Calangianus: "Noi abbiamo ottenuto l'obiettivo salvezza mettendo in vetrina alcuni ragazzini interessanti e anche sul piano del gioco siamo stati protagonisti di alcune partite veramente pregevoli. Positivo anche il campionato del Calangianus: inizio stentato, poi la ripresa con gare di alto livello anche contro le grandi".

L'ultima giornata di campionato
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