«A tempio si può costruire qualcosa di importante». Tore Sechi, 59 anni di Sassari, imprenditore con la passione dell'aeromodellismo, presidente del Tempio, ha mantenuto la sua promessa: riportare i Galletti nel campionato di Eccellenza. Domenica scorsa il suggello all'impresa, con due giornate di anticipo: la sonante vittoria per 4-0 contro il Buddusò.

Ma non è stato facile.

«Per niente. Almeno 4-5 squadre hanno sempre lottato con noi e solo nelle ultime giornate siamo riusciti a staccarle».

Qual è stata la vittoria più importante del campionato?

«Indubbiamente quella in trasferta contro il Sennori, vinta 4-3. In quella gara abbiamo capito che ce la potevamo fare e che la squadra era imperniata su valori tecnici e umani importanti».

L'allenatore Giuseppe Cantara verrà riconfermato?

«Stimo molto Giuseppe: come uomo, tecnico e manager. Intendiamo aprire un ciclo ed è ovvio che puntiamo su di lui. Chiaramente dobbiamo sederci a tavolino e parlare. Perché per un accordo bisogna sempre essere in due. Ma sono fiducioso in questo senso».

Come ha trovato l'ambiente sportivo di Tempio?

«Meraviglioso, una piazza che aveva voglia di calcio e di sport. Ma anche una piazza rispettosa e corretta, che ha sempre incitato i ragazzi e che non ha mai fatto mancare loro l'affetto, anche in qualche momento difficile». 

Ma questa è anche una rivincita del presidente Sechi, dopo le vicende della Torres.

«Non mi piace assolutamente usare questa espressione. Quindi nessuna rivincita. La Torres e i torresini sono sempre nel mio cuore, ma ho individuato a Tempio un luogo dove si può fare sport in maniera serena e si può costruire qualcosa di importante».

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A chi dedica la vittoria del campionato?

«Innanzitutto ai ragazzi e allo staff tecnico, che hanno dato tutto. Ma vorrei citare due persone: gli ex presidenti del Tempio Carlo Balata e Antonello Ganau. Hanno davvero fatto tanto per questo sport e tutti i tempiesi devono esserli grati».

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