La Juve trema ma vince 2-0 col Pafos, Napoli sconfitto dal Benfica
Primo tempo sottotono e chiuso tra i fischi per i bianconeri, i gol di McKennie e David riportano il sorriso. Passo indietro di Conte contro MourinhoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Dai fischi del primo tempo agli applausi al 90', la Juve di Spalletti resta sull'ottovolante ma fa un triplo passo enorme verso la qualificazione ai play-off in Champions League. Il 2-0 contro il Pafos firmato da McKennie e David nel giro di sei minuti permette di salire a quota 9, esattamente a metà strada tra il sogno quasi impossibile di entrare nelle magnifiche 8 che andranno agli ottavi senza spareggi e l'incubo eliminazione.
Il Napoli invece perde 2-0 a casa del Benfica, con reti al 19' di Rios e al 49’ di Barreiro.
Vittoria Juve
Spalletti lancia Zhegrova dal primo minuto e lo piazza sulla trequarti insieme a Yildiz a supporto di David. La sorpresa a centrocampo è Miretti a far coppia con capitan Locatelli, sulle corsie laterali giocano McKennie e Cambiaso e in difesa le scelte sono obbligate: Bremer e Rugani si rivedono in panchina, in campo vengono confermati Kalulu, Kelly e Koopmeiners davanti a Di Gregorio. Sugli spalti ci sono anche tre eroi della Coppa Intercontinentale del 1985 come Tacconi, Bonini e Brio, a bordocampo ad assistere al riscaldamento c'è un sorridente Vlahovic in stampelle. Carcedo schiera il suo Pafos con la retroguardia a tre, dove il veterano David Luiz guida Luckassen e Goldar. In attacco ci sono Dragomir e Correia alle spalle di Anderson, sono gli uomini che più temeva Spalletti. Il primo squillo dei ciprioti arriva già dopo cinque minuti, con Anderson che gira di tacco e scheggia il palo esterno. Di Gregorio salva sul rimpallo Kelly-Cambiaso, poi la Juve prova a scuotersi con il solito Yildiz che all'8' tenta il destro a giro ma trova la respinta di Michael. I ritmi sono alti, due minuti più tardi Koopmeiners si ritrova tutto solo sulla battuta di un corner e schiaccia troppo il suo colpo di testa.
La spinta dei bianconeri, però, si spegne presto e il Pafos inizia a prendere coraggio, riuscendo anche a creare le occasioni migliori: al 32', infatti, Anderson colpisce il palo e sul proseguimento dell'azione centra in pieno McKennie. Lo Stadium mugugna, per rivedere la Juve bisogna aspettare la fine del primo tempo, con David che si divora il gol da pochi passi. La squadra di Spalletti rientra negli spogliatoi sommersa dai fischi, per la ripresa il tecnico lancia Conceicao al posto di Zhegrova e passa al 4-2-3-1, con Koopmeiners avanzato in mediana al fianco di Locatelli e Miretti sulla linea di trequarti. L'olandese si rende subito pericoloso nella nuova posizione, andando al tiro da fuori area e costringendo Michael a distendersi sulla sua destra, bravo anche a chiudere lo specchio a Conceicao poco dopo. Spalletti rende la sua Juve ancora più offensiva con il cambio Openda-Locatelli, Carcedo risponde richiamando Anderson per lanciare Quina.
Il gol del vantaggio, però, arriva dall'uomo che non ti aspetti: Cambiaso vede lo spazio per far infilare McKennie, l'americano realizza con un destro potente e preciso sotto la traversa. Il Pafos si sbilancia in avanti per cercare il pareggio e lascia praterie, Yildiz parte in contropiede e serve a David un pallone soltanto da spingere dentro per il 2-0. Ora il capitolo Champions viene archiviato, per l'ultimo scatto qualificazione servirà aspettare il 2026: a fine gennaio ci saranno il Benfica allo Stadium e il Monaco in trasferta per chiudere la pratica.
Qui Napoli
Deciso passo indietro del Napoli rispetto alla scintillante vittoria in campionato con la Juventus di domenica scorsa. La squadra di Conte, poco concentrata, poco lucida e combattiva e priva dello spirito agonistico visto con i bianconeri, perde 2-0 con il Benfica di Mourinho e rimette in discussione la qualificazione ai play off. Gli azzurri dovranno giocare le due ultime partite del girone a Copenaghen e in casa con il Chelsea. Nulla è ancora perduto - il Napoli occupa al momento la 23/ma posizione in classifica, la penultima utile per la qualificazione - ma la battuta d'arresto in Portogallo è sicuramente grave soprattutto per il modo in cui si concretizza, senza che la squadra di Conte riesca a lottare con decisione e con coraggio. L'inizio di partita è decisamente sotto tono per il Napoli che appare svogliato e poco concentrato. Il Benfica ne approfitta e nei primi 20' di gioco costruisce due azioni estremamente pericolose, favorite più che altro dall'atteggiamento passivo del centrocampo e della difesa della squadra di Conte. Nel primo caso è Ivanovic a presentarsi solo davanti alla porta avversaria, ma Milinkovic-Savic riesce a deviare la conclusione dell'attaccante: Dopo sette minuti è invece proprio il portiere del Napoli a regalare il pallone ad Aursnes che non conclude subito e finisce poi per mandare il pallone sul fondo con una conclusione sbilenca. Al 19', però, arriva il gol del vantaggio del Benfica con un discreto aiuto della buona sorte. Su un traversone da sinistra McTominay colpisce di testa, ma il pallone sbatte sul corpo di Ivanovic e rimbalza proprio davanti alla porta dove a Rios basta un tocco con la pianta del piede per mandarlo alle spalle di Milinkovic-Savic. Da questo momento in poi il Napoli comincia a giocare con maggiore spirito di iniziativa e con più decisione e in poco tempo arriva anche qualche occasione da gol per gli azzurri. Di Lorenzo, con un colpo di testa manda il pallone a sfiorare il palo della porta di Trubin e il contributo in fase offensiva di Neres comincia a farsi più continuo. Hojlund prova una conclusione ribattuta da Otamendi, McTominay colpisce di testa da buona posizione, ma fino alla fine della prima frazione di gioco il risultato rimane bloccato sul vantaggio per il Benfica. A inizio ripresa Conte manda in campo Politano al posto di Beukema e Spinazzola per Olivera, ma il Benfica non dà il tempo agli avversari di organizzare in modo migliore il gioco offensivo e al 4' trova il raddoppio. L'azione si sviluppa sulla destra. Ivanovic serve Rios che piazza un rasoterra a centro area. Barreiro anticipa Rrahmani e devia il pallone con il tacco mandandolo alle spalle di Milinkovic-Savic. Gli altri cambi decisi dai due allenatori non cambiano l'esito della sfida che si conclude con un lungo ma sterile assedio del Napoli che però non sortisce alcun effetto concreto.
(Unioneonline)
