I calciatori iraniani non cantano l’inno nazionale prima della partita d’esordio contro l’Inghilterra ai Mondiali, e i loro tifosi li fischiano e li insultano.

I giocatori iraniani sono rimasti muti durante l’inno per manifestare il loro dissenso nei confronti del regime, che sta reprimendo nel sangue (almeno 378 manifestanti uccisi) l’ondata di protesta provocata nel Paese dalla morte di Mahsa Amini.

Ieri, il difensore Ehsan Hajsafi aveva dichiarato in conferenza stampa che la nazionale iraniana in questo mondiale rappresenterà «la voce del suo popolo».

Quando si sono accorti della cosa, i tifosi iraniani hanno cominciato a fare “buu”, in molti hanno mostrato il dito medio verso il campo, altri il pollice verso. E c’è stata una vera e propria bordata di fischi.

Non solo fischi e dissenso, tra i tifosi iraniani: una parte del pubblico ha mostrato i cartelli con i colori della bandiera nazionale e le scritte “Freedom for Iran” e “Woman Life Freedom”.

I calciatori dell’Inghilterra, dal canto loro, si sono inginocchiati in segno di solidarietà verso il movimento “Black Lives Matter”, come aveva annunciato ieri in conferenza stampa il ct Gareth Southgate. E il capitano Harry Kane, invece della fascia con la scritta “One Love”, ne ha indossata una con la scritta “No Discrimination”.

(Unioneonline/L)

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