Una vittoria determinante, per uscire dalla zona retrocessione e guadagnare punti su tante delle concorrenti dirette. È il 4-1 con cui il Cagliari ha steso il Lecce e dato continuità agli ultimi risultati. «È una vittoria importante perché arriva contro un avversario molto organizzato», il commento di Davide Nicola. «Nel primo tempo partita a scacchi, poi dopo il gol annullato abbiamo concesso un’occasione dove loro sono stati bravi a capitalizzare. Non abbiamo perso convinzione, poi grazie ai cambi siamo riusciti a raggiungere quello che avevamo pensato».

E sono stati decisivi proprio i cambi di Nicola, in particolare i tre al 54’ con Deiola, Gaetano e Marin tutti autori di gol o assist: «Mi piace che la rimonta sia arrivata in parità numerica, poi dopo l’espulsione abbiamo usato il palleggio non per piacerci ma per andare a segnare il terzo gol, perché in queste partite non si sa mai». Al tecnico piace la reazione del Cagliari: «Non bisogna deprimerci se non succede quello che vogliamo, l’avevamo detto a fine primo tempo che bisognava essere più veloci. Dovevamo giocare più in ampiezza e trovare spazi fra le linee».

Si è sbloccato Gaetano: «Ha mostrato un’intensità diversa, ma era già da prima che lo avevamo visto a questi livelli e non vedevamo l’ora di dargli un’occasione», dichiara Nicola. E, a proposito di cambi, c’è una particolarità sull’ingresso di Pavoletti: «Voleva che non uscisse Piccoli, perché non aveva ancora segnato».

Nicola non pensava certo a una vittoria così dilagante. «Avevo immaginato delle difficoltà che pensavo durassero di più, ma sapevamo anche di poterle creare noi. Questo è un campionato di valore, con tante squadre in tanti punti e dobbiamo ancora farne molti». Sui tre cambi al 54’: «Sono entrati tutti assieme perché avevamo bisogno di un’inerzia diversa e di caratteristiche leggermente diverse. Sono contento: i cambi non è che dimostrano che sono bravo, ma continuano a darmi ragione sul fatto che ho bisogno di diciotto-venti giocatori. Tutti stanno facendo la loro parte, qualcuno sta giocando con più continuità e questo serve per avere fiducia, vedi Obert e Felici».

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