Sedici anni fa, proprio alla penultima giornata, Davide Ballardini riusciva in una vera e propria impresa conquistando a Udine la salvezza di un Cagliari dato per retrocesso alla fine del girone d'andata. Adesso, per lui, l’amarezza della retrocessione, in virtù della vittoria del Frosinone col Monza e del pari tra Udinese ed Empoli. 

«Pensavamo di fare un altro percorso, siamo molto dispiaciuti», la sua ammissione sull'annata dei neroverdi. Ma trova un lato positivo da cui ripartire: «Qui c'è una società forte, una serietà e una qualità nelle persone che dovrà essere un nuovo punto di partenza per il Sassuolo».

L'errore

L'emblema della stagione del Sassuolo è il liscio di Tressoldi a inizio partita, quando poi ha affrontato Lapadula che ha invano chiesto un rigore, e l'errore di Kumbulla alla fine per il rigore (questo sì dato) sullo stesso Lapadula che ha fissato lo 0-2. «Quando si incastrano certe situazioni negative è il segnale che l'annata sia storta, vedi a Verona quando dovevamo andare a segnare e invece si fa male Berardi», afferma Ballardini. «Abbiamo avuto il freno tirato e non ce lo possiamo permettere. È una mancanza nostra di personalità».

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