Giorgia Puliga non si ferma più. Dopo il successo della “La Venere di Milis”, cortometraggio che ha segnato il suo debutto dietro la macchina da presa, nell’ambito del progetto prodotto dall’associazione culturale Cooworking 001 e firmato da Gian Paolo Vallati, la talentuosa oristanese mette a segno un altro colpo.

La ventiquattrenne è tra i sette registi italiani premiati al Festival del cinema di Cefalù per i loro film sulla condizione femminile. Con la pellicola “Terra Fidelis”, che racconta il percorso di crescita, le sfide e la resilienza delle donne di fronte alle pressioni sociali e alle aspettative culturali, Giorgia Puliga ha conquistato il riconoscimento “Premio donna e cambiamento sociale”.

«Il corto - si legge nella motivazione - esplora il legame profondo con la terra natale e il percorso di chi affronta i propri sogni e le proprie delusioni con autenticità, portando alla luce il dilemma tra l’ambizione e la necessità di appartenere a qualcosa di vero». A gennaio “Terra Fidelis” era stato premiato in Piemonte come “Best social short-miglior cortometraggio social” al festival Teatro Cinema Chivasso, dedicato agli under 30.  

Un nuovo tassello nella carriera della giovane oristanese che è stata ammessa all’Accademia del Cinema, presso il Centro sperimentale di Roma. 

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