Si apre domani a Cagliari "Teatri di guerra", tradizionale stagione di Teatro d'autore della compagnia "Il crogiuolo", con spazio alla produzione contemporanea, regionale e nazionale, di attori e registi che sono anche autori dei testi che portano in scena.

Dieci gli spettacoli in cartellone sino al 30 dicembre nello spazio Fucina Teatro del centro d'arte e cultura "La Vetreria" di Pirri.

Indagare il conflitto, declinandolo in tutte le sue diverse accezioni e sfumature, è la scelta della direttrice artistica della rassegna Rita Atzeri, alla guida della compagnia cagliaritana dopo aver ricevuto il testimone dallo storico fondatore Mario Faticoni.

"Nella nostra società contemporanea rappresentano teatri di guerra tutti gli ambiti del vivere personale e collettivo, per la virulenza delle reazioni che le relazioni o le situazioni comportano", spiega Atzeri.

"È un teatro di guerra il corpo umano, laddove invaso da una malattia. È un teatro di guerra la nostra mente, se vengono smarriti o non riconosciuti i confini del senno. È un teatro di guerra la nostra identità, laddove non riconosciuta o negata. È un teatro di guerra il quotidiano, se vivi in una coppia, in cui la dinamica di relazione è violenta. È un teatro di guerra il quotidiano se non sei socialmente riconosciuto, se perdi il lavoro. È un teatro di guerra la terra in cui vivi, se viene violata, inquinata, sfruttata, usata come base d'appoggio per portare guerra altrove. È un teatro di guerra, ovviamente, ogni luogo in cui si combatta un conflitto armato, ogni luogo in cui la libertà venga negata".

Presenti alla rassegna compagnie di rilievo del panorama nazionale, alcune legate al Crogiuolo da antica collaborazione, come Blanca Teatro, altre in Sardegna per la prima volta, come Carichi Sospesi, Wobinda, Associazione K.

Tre le nuove produzioni, un monologo di Rita Atzeri su testo e regia di Fosco d'Amelio, un lavoro di scrittura collettiva che assembla alcuni dei teatri di guerra individuati dalla rassegna, una coproduzione con l’Associazione Sardegna Palestina per raccontare i conflitti di e in una terra negata.

Il via venerdì 1 dicembre, alle 21, con "Itaglia", una coproduzione Blanca Teatro e Occupazioni Farsesche, con Matteo Procuranti e Silvia Cuncu, la regia di Virginia Martini, drammaturgia firmata Martini e Procuranti. Lo spettacolo è un nuovo capitolo di "Terre di Nessuno", progetto sul tema del migrare, per scelta o per necessità.

Si prosegue domenica 3 dicembre, alle 18 con "Senza fiato, una risata vi seppellirà. A me la fibrosi cistica (forse)", di e con Pierpaolo Baingiu, regia di Stefano Ledda, anche voce recitante, accompagnato da Juri Deidda al sassofono (produzione Teatro del Segno).

"Mending song" è la pièce che va in scena il 9 dicembre, alle 21, con Anna Benico e Marco Tizianel sotto la regia di Marco Caldiron (produzione Carichi Sospesi).

Il giorno dopo, il 10, alle 18 è la volta di "Bestie rare", semi – dramma in lingua calabra scritto e interpretato da Angelo Colosimo, con la regia di Roberto Turchetta (Wobinda produzioni).

Altri appuntamenti il 15, il 16, il 17, il 21, il 19 e il 30 dicembre.

(Redazione Online/v.l.)
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