Torna l’estate e riesplodono i tormentoni, quelle canzonette che sembrano fatte apposta per alleggerire le code in autostrada e il solleone sulla sabbia. Refrain frizzanti e insieme martellanti, perché l’importante è che rimangano in testa, tipo chiodo fisso, già al primo ascolto. Meglio ancora se è possibile riassumere il senso di tutto con frasi elementari come faceva Valeria Rossi nella sua hit dell’estate 2001: "Dammi tre parole: sole, cuore e amore...". Col caldo perché chiedere di più?

I tormentoni, poi, sono rimasti una delle poche certezze della nostra epoca. Finite le "mezze stagioni", varietà non ne fanno più come un tempo, ci restano le canzoni. Oramai non più rilanciate dai juke-box e neppure dalla radio come nelle "abbronzatissime" estati del boom economico. Sempre invasive però, visualizzate, condivise, presenti a dismisura in ogni DJ set che si rispetti. Pronte a rallegrare chi ha voglia di muoversi al ritmo latino e ad ammorbare chi farebbe a meno, dopo un anno d’ufficio, di Jovanotti, di Jarabe de Palo oppure dell’ennesimo remix de "La bamba".

Si sa poi che l’evergreen funziona sempre. E il tormentone è per sua natura sempreverde, immortale. Ricorda comunque un’epoca o almeno una stagione.

Negli anni Sessanta si scoprivano le vacanze e la leggerezza di vivere ed era tutto un trionfo di "pinne, fucili ed occhiali" e di dondoli e di twist a Saint-Tropez. Quindi sono venute certe cupezze anni Settanta, con la crisi petrolifera e la recessione, e allora ci si è rifugiati sempre di più nell’amore, nella "tanta voglia di lei". Ci si è "accoccolati ad ascoltare il mare" nell’attesa dei "ti amo" di Umberto Tozzi.

Quando sono arrivati gli sfavillanti anni Ottanta è tornata la voglia di "un'estate al mare, stile balneare", assieme alla "Easy lady" di Ivana Spagna e ai "boys" cantati da Sabrina Salerno. Un decennio dopo ci siamo accorti che la festa stava finendo e abbiamo ascoltato con un pizzico di malinconia "The rhythm of the night" oppure i Lunapop che a neppure vent’anni d’età già rimpiangevano una Vespa 50 special.

Da allora le estati si sono globalizzate e oggi ci "tormentano" gli Iglesias, le Shakira, il latinoamericano e le cover remixate grazie alle quali vediamo i nativi digitali scatenarsi per "A far l’amore comincia tu" della Carrà. L’effetto però è sempre lo stesso: non è estate senza una Macarena oppure un "Vamos a bailar" e, gira che ti rigira, il mondo delle vacanze si muove sempre al ritmo di tre parole: sole, cuore e amore. E così sia.

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