Carmen Souza e Theo Pascal portano Capo Verde a Cagliari
Al Bflat la presentazione di “Port’Inglês”, tra jazz e world musicPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La più grande voce della piccola ma fiera comunità artistica capoverdiana, in un concerto fra jazz, cultura creola e world music: questo sabato il Bflat di Cagliari apre le date di novembre con due ospiti d'eccezione, la cantante di fama mondiale Carmen Souza e l'altrettanto celebre Theo Pascal, che presenteranno il nuovo album di Souza "Port’Inglês", solo l'ultimo capitolo di una lunga e prolifica collaborazione tra i due.
Gli artisti
Negli anni Souza ha inciso il suo nome nel jazz internazionale, grazie all'incredibile virtuosismo canoro – che ha spinto molti a definirla persino la "Ella Fitzgerald capoverdiana" – e ad uno stile unico in cui note jazz e radici africane coesistono con un cantato in creolo e portoghese, mai mancando di dare lustro al prezioso microcosmo della musica del suo paese. Con un'espressività interpretativa sincera e creativa, dall'inizio della sua carriera Souza collabora con un altro prestigioso nome del confine tra jazz e world music: il bassista e produttore portoghese (ma di stanza a Londra) Theo Pascal, figura centrale nella concezione del sound di Souza, con cui porta avanti anche il supergruppo etno-jazz Quamundos2. Insieme, al Bflat, si esibiranno in duo per il pubblico cagliaritano con Souza a chitarra e voce, e Pascal al contrabbasso.
Il disco
Una complicità artistica che dura da oltre vent'anni, costruendo intrecci fra gli stili jazz, afro-latini e capoverdiani (come morna e coladeira, riconosciuti patrimonio musicale dell'arcipelago) in un equilibrio fra modernità e tradizione che viene oggi riproposto con il nuovo album “Port’Inglês”. Undicesimo lavoro in studio per Souza e pubblicato ad ottobre dell'anno scorso tramite Galileo Music, “Port’Inglês” racconta dell'ottocentesca occupazione britannica della vicina isola di Maio, esplorando i temi di identità, incontro fra culture e migrazione, muovendosi sempre tra ritmi capoverdiani e strutture jazz. Un disco che ha scalato le classifiche di world music, considerato tra i migliori del genere nell'anno scorso, e che va a comporre un ulteriore tassello nella leggendaria carriera di una delle più grandi voci dell'etno-jazz nel mondo.
