Rimarrà in Grecia fino al 15 maggio la mostra “Sardegna Isola Megalitica. Dai menhir ai nuraghi storia di pietra nel cuore del Mediterraneo”, allestita a Salonicco e che poi proseguirà per il Museo Man di Napoli (dal 10 giugno all’11 settembre).

All’inaugurazione hanno preso parte il sindaco di Salonicco, i rappresentanti delle istituzioni greche (Governo nazionale e Regione Macedonia), del Museo greco, delle istituzioni italiane (Ambasciata, Istituto di Cultura e Camera di Commercio), della Direzione Musei della Sardegna e della Fondazione Mont'e Prama.

Un’esposizione che “sta garantendo visibilità internazionale alla Sardegna, ai suoi musei, ai suoi beni archeologici, presentandola come un punto di riferimento culturale nel Mediterraneo – ha detto Gianni Chessa, assessore al Turismo, nel corso della cerimonia di ieri -. Una concreta testimonianza dell'immenso patrimonio archeologico dell'Isola, in vetrina all'interno di alcuni tra i musei più importanti in Europa, a dimostrazione che, oltre ai beni ambientali e paesaggistici indiscussi, la Sardegna si può proporre come meta di turismo culturale, forte dell'unicità che la caratterizza".

L'assessore Gianni Chessa (foto Regione Sardegna)
L'assessore Gianni Chessa (foto Regione Sardegna)
L'assessore Gianni Chessa (foto Regione Sardegna)

Tra i protagonisti della mostra, uno dei Giganti di Mont'e Prama, che ha sempre viaggiato in perfetta sicurezza, affidato a una ditta specializzata: è un pugilatore di 190 centimetri di altezza (con il piedistallo) e 300 chili di peso, ritrovato a Cabras in frammenti tra il 1975 e il 1979. Oltre 250 i reperti esposti tra collane, bracciali, vasi, oggetti legati all'ambito funerario e ai luoghi di culto, bronzetti che riproducono figure umane, maschili e femminili nei diversi ruoli della società, ma anche animali e altri oggetti, selezionati dalle collezioni dei musei di Cagliari, Nuoro e Sassari e accompagnati da un supporto didattico e multimediale.

Finora, la mostra ha visto la presenza totale di 213.400 visitatori: 96.000 a Berlino e 117.400 a San Pietroburgo e ha ricevuto il riconoscimento della “Medaglia del Presidente della Repubblica”.

L'esposizione (foto Regione Sardegna)
L'esposizione (foto Regione Sardegna)
L'esposizione (foto Regione Sardegna)

“Un progetto ambizioso e di alto livello culturale e storico, che vuole posizionare la Sardegna nel mercato turistico-culturale, attirando turisti, studiosi e appassionati dall'Italia e dall'estero per tutto l'anno - ha aggiunto Chessa - Abbiamo un immenso patrimonio di nuraghi, pozzi sacri, domus de janas, tombe dei giganti che finora non sono stati valorizzati adeguatamente. Il turismo culturale è una delle chiavi che vogliamo utilizzare per destagionalizzare i flussi turistici, valorizzando la forza della storia millenaria della Sardegna. Una terra ricca di affascinanti narrazioni che meritano di essere raccontate per far conoscere l'identità sarda e i numerosi siti archeologici, che rappresentano una grande opportunità anche per il sistema delle imprese turistiche, delle agenzie culturali e delle amministrazioni locali nei vari territori. Se i sardi prenderanno coscienza del valore storico e culturale della propria terra si potrà invertire anche la tendenza allo spopolamento delle zone interne, creando occasioni per l'occupazione. La Regione vuole investire maggiormente in cultura e l'archeologia deve diventare un'offerta importante del sistema turistico sardo".

L'inaugurazione (foto Regione Sardegna)
L'inaugurazione (foto Regione Sardegna)
L'inaugurazione (foto Regione Sardegna)

Intanto, come ha recentemente annunciato il governatore Christian Solinas, la stessa Regione ha stanziato un milione di euro per la progettazione e la realizzazione di campagne di scavo archeologico.

(Unioneonline/s.s.)

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