Caterina Sole, 22enne di Oliena, è andata in Tunisia per insegnare ai pastori locali a trasformare il latte in formaggio.

Insieme a suo padre Pasqualino ha raggiunto la città di Sidi Bouzid e vi ha trascorso tre giorni, dal 22 al 25 marzo grazie al progetto di cooperazione internazionale Territori solidali, finanziato dalla Regione Sardegna, organizzato dall'associazione Focus Europe e i comuni di Nuoro e Sant'Andrea Frius.

La studentessa in scienze agro-zootecniche all'Università di Sassari, è ormai da quattro anni proprietaria a tutti gli effetti dell'azienda agricola di famiglia "L'Ulivo", distesa su 60 ettari di terreno.

Quando è arrivata la proposta del Comune di Nuoro, Caterina e il padre non ci hanno pensato due volte e sono partiti: "Eravamo curiosi di capire cosa li spinge a lasciare la propria casa e cosa, invece, potrebbe servire per non renderli costretti a lasciarla - ha spiegato Caterina - era un'offerta da non rifiutare sia dal punto di vista personale che da quello professionale per capire quali siano le differenze nel lavoro fra noi e loro".

Una famiglia di agricoltori tunisini ha potuto acquistare grazie al progetto 30 pecore e 30 mucche. Le prime solitamente non vengono usate per la produzione di latte quanto per la carne: "Il primo giorno abbiamo mostrato la trasformazione del latte, mentre il secondo hanno lavorato loro in autonomia, con la nostra supervisione. Sono stati molto bravi e hanno appreso in fretta". E la gran parte degli allievi erano donne: "Lavorano più degli uomini, anche il 'capo alla fine è sempre il maschio".

"Il nostro obiettivo - ha aggiunto Pasqualino - era quello di aiutarli a crescere nei loro paesi, ancora un po' disorientati dal punto di vista politico. Hanno tutte le possibilità di poter lavorare nelle loro terre. Bisogna cercare di formarli al meglio".

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