"Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s'emmo e s'eya cantant" è il titolo del laboratorio linguistico promosso dal circolo Su Nuraghe di Biella.

Il rimando è a un celebre verso della Divina Commedia - "le genti del bel paese là dove 'l sì suona", Inferno XXXIII, 80 – in cui Dante, padre della lingua italiana, si riferisce a un'epoca in cui l'Italia era ancora un concetto di là da venire. Per Dante, la lingua è un punto di riferimento e il "sì" è il primo nucleo di un'identità comune alle diverse "genti del bel paese". Per l'identità dei Sardi sono "s'emmo e s'eya", come ben sanno i sardi "de su disterru", emigrati e sradicati ma fedeli custodi di tutto ciò che hanno dovuto lasciare e, prima su tutto, sa Limba, la lingua d'origine con la quale si riconoscono in ogni parte del mondo.

A Biella, l'articolato laboratorio linguistico si arricchisce del contributo di Tore Spanu, di Pozzomaggiore, e l'intento è consegnare alle nuove generazioni, praticandola, la lingua sarda in tutta la sua armonica musicalità.

(Unioneonline/v.l.)

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