"Il diritto alla mobilità con collegamenti efficienti per l'Isola rappresenta una condizione essenziale e irrinunciabile anche per i nostri emigrati". Queste le parole di Alessandra Zedda, assessore regionale del Lavoro, intervenuta al convegno organizzato dalla Fasi a Saronno per parlare di continuità territoriale.

All'incontro, a cui hanno preso parte gli emigrati sardi, esperti, imprenditori del turismo e dei trasporti e rappresentanti del Governo e del Parlamento, è stata ricordata la soluzione per il nuovo modello di collegamenti aerei, "che dovrà rappresentare un superamento di quello che per decenni è stato un blocco dello sviluppo e che può diventare sia lo strumento per dare effettività al diritto alla mobilità dei cittadini sardi, sia l'apertura delle nostre realtà imprenditoriali a nuovi consumatori e nuovi mercati".

Per questo, ha aggiunto Zedda, "occorre un progetto coerente che garantisca rotte, frequenze e standard qualitativi elevati rimuovendo dall'immaginario collettivo l'idea di una Sardegna bella ma inaccessibile".

La crisi di Air Italy ha, inoltre, aggravato l'emergenza dei trasporti aerei e provocato forti sofferenze in campo occupazionale. Il problema è molto sentito anche dai circa 700mila emigrati che vivono nella penisola.

"Sono in gioco sia i diritti indispensabili, come quello alla mobilità dei sardi, sia le legittime aspettative delle nostre imprese di avere libero accesso ai mercati extraregionali", ha concluso l'assessore, che ha anche garantito il pieno sostegno della Giunta in questa direzione per sollecitare il Governo "a fare la sua parte" per garantire la continuità marittima.

TEMA INSULARITÀ - "L’accessibilità della Sardegna, in tutte le sue forme - ha detto Michele Cossa, presidente della Commissione speciale per l'insularità -, non può più essere questione di opinione. L’accessibilità della Sardegna, così drammaticamente messa in discussione dai problemi legati ai trasporti, è strettamente legata alla battaglia dell’insularità. La consacrazione del principio di insularità nella Costituzione fisserà un limite inderogabile per il legislatore, obbligandolo ad tenere conto di questo principio in tutti i suoi atti. In caso contrario i sardi resteranno ai margini dello sviluppo".

Cossa ha poi ripercorso le tappe della battaglia che ha portato alla presentazione della proposta di legge di iniziativa popolare, fortemente sostenuta dagli emigrati sardi in Italia. Proposta di legge che martedì scorso ha mosso i primi passi nell’aula della Commissione Affari costituzionali del Senato ma che "non deve far perdere di vista il fatto che ci siano anche importanti risultati intermedi ai quali dobbiamo puntare. Penso soprattutto alle norme europee sugli aiuti di Stato alle imprese, su cui impatta anche la vicenda della continuità territoriale per la Sardegna. Queste norme non tengono conto della peculiarità insulare, e vengono applicate in modo pedissequo per paura dei ricorsi da parte di altre compagnie".

Ecco quindi l’importanza della Commissione regionale: "La mission della Commissione speciale per l’insularità investe non solo il piano nazionale ma anche quello europeo, per verificare la fattibilità di forma di collaborazione con le altre regioni insulari europee (come la macroregione del Mediterraneo). Ma anche per interloquire con le istituzioni europee (costruendo un fronte unico con le altre regioni insulari d’Europa) - ha concluso Cossa - per introdurre una applicazione delle norme sulla concorrenza che tenga conto del differente grado di difficoltà che scontano le regioni europee sulle quali pesa il grave e insuperabile svantaggio naturale derivante dall’insularità, e per le quali un sistema di trasporti di persone e merci che abbia meccanismi di calmieramento delle tariffe rappresenta un elemento che incide direttamente sull’andamento dell’economia. Come dimostra l’impennata del prezzo delle merci a seguito dell’entrata in vigore della direttiva sul carburante delle navi".

(Unioneonline/s.s.)

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