Dopo la firma del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si conoscono i vari punti del Decreto Sicurezza e scatta la tensione tra Governo e Ordine dei Medici in merito all'articolo 21, col quale si introduce il "Daspo urbano" nei presidi sanitari, ovvero l'allontanamento di chi intralci il lavoro del personale medico e ospedaliero.

Una norma voluta dal Viminale per scongiurare le aggressioni al personale sanitario, su cui la Federazione nazionale dei camici bianchi chiede chiarimenti, come spiega il presidente Filippo Anelli: "Il daspo non è la via giusta per affrontare le aggressioni. Il Governo chiarisca e spieghi che cosa significa e che cosa vuole fare. Noi medici siamo spesso vittime di violenza ma siamo anche i medici dei cittadini, e mai verremo meno ai nostri doveri. Invitiamo il Governo a trovare provvedimenti giusti per garantire la nostra incolumità senza ledere il diritto fondamentale di ogni cittadino alla salute".

Il timore, quindi, è che la norma limiti il diritto dovere del medico ad assicurare cure a tutti coloro che ne abbiano bisogno.

(Unioneonline/b.m.)

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