Decisa presa di posizione da parte della deputata nuorese Mara Lapia in merito alle esercitazioni militari in corso in Sardegna. “Ancora una volta la nostra Isola è teatro di mortificanti simulazioni di guerra – ha detto rivolgendosi al premier Mario Draghi intervenuto in Parlamento per riferire della questione ucraina -. È arrivato il momento di essere liberati da questo ennesimo e insensato atto di violenza nei confronti della nostra terra, è arrivato il momento di dire basta alle esercitazioni militari che, anno dopo anno, trasformano chilometri di costa da paradiso in inferno".  

Davanti alle coste della Sardegna si svolgono in queste ore le operazioni della Nato: “Nelle nostre coste – ha proseguito Lapia - oltre 4mila uomini provenienti da 7 nazioni aderenti alla Nato, a bordo di oltre 65 mezzi navali e aerei, hanno dato avvio alle esercitazioni militari.  Il tutto è avvenuto in maniera repentina, con un'ordinanza dello Stato Maggiore della Difesa che ha decretato il divieto d'accesso a ben 17 aree al nostro mare, nelle spiagge più note e frequentate", proprio in un momento delicato per gli operatori turistici, quello dell’avvio di stagione: “Dopo due anni di emergenza sanitaria dovrebbero avere finalmente l'opportunità di svolgere il proprio lavoro e invece si preparano a contare i danni economici di questa scelta".

“Presidente – ha aggiunto la politica sarda - io sono figlia della rivolta popolare di Pratobello, sono figlia di chi si oppose all'ennesima invasione militare. Nonostante l'opposizione del popolo sardo, nelle prossime settimane, anziché offrire meraviglie naturali uniche al mondo a chi verrà a visitarci, regaleremo immagini di esercitazioni militari a cielo aperto. Il tutto in uno scenario che mai avremmo voluto rivedere in casa nostra, così come nel resto del Paese. Non bastava vivere in una terra dove hanno sede i poligoni più grandi e importanti d'Europa, luogo in cui le servitù militari raggiungono percentuali incredibili: adesso ci tocca anche assistere alla più imponente esercitazione militare mai messa in campo nel nostro mare", e rivolgendosi al ministro Luciana Morgese ha fatto cenno a possibili ripercussioni sull’ordine pubblico.

Infine l’appello a Draghi: “Ci liberi da questa sciagura”.

(Unioneonline/s.s.)

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