Luigi Di Maio, assieme alla capolista alle Europee nella circoscrizione Isole Alessandra Todde, ha incontrato imprenditrici e imprenditori cagliaritani a villa Fanny.

Un incontro che il vicepremier ha definito "fantastico": "Ci sono tantissime energie qui in Sardegna e come governo dobbiamo dare loro il massimo supporto".

A margine della tappa cagliaritana del suo tour sardo, e prima di partire per Assemini, il vicepremier ha risposto ad alcune domande della stampa. Parlando di deposito unico delle scorie nucleari, delle comunali di Cagliari e delle divisioni in seno alla maggioranza di governo.

Sul nucleare, nell'Isola sono forti i timori che il deposito unico nazionale delle scorie finisca per essere realizzato proprio in Sardegna, ma Di Maio lo esclude: "Il documento è ancora in lavorazione - dice - ma è antieconomico spostarsi in nave per trasportare le scorie in Sardegna. Tuttavia, su questo punto la discussione è ancora in corso al ministero".

Sul candidato M5S per la carica di sindaco di Cagliari i pentastellati sono ancora in alto mare, lascia intendere il ministro: "Il nome del candidato sarà fatto a tempo debito. Stiamo cercando di rafforzare il M5S a livello comunale, anche cambiando alcune regole (quella dei due mandati e la possibilità di allearsi con liste civiche".

Se un'alleanza con qualche lista civica sarà fatta anche nel capoluogo sardo, è presto per dirlo: "Non so se per Cagliari faremo in tempo".

Infine, non potevano mancare due stoccate a Matteo Salvini. Sul caso Siri: "Tutto questo baccano per una poltrona mi sembra assurdo. Mi auguro che al prossimo consiglio dei ministri si chiuda il caso e si torni a pensare all'economia e alle imprese".

E anche sul grmbiule a scuola: "Altro che grembiulino, lavoriamo a un welfare familiare sul modello francese. Facciamo sì che i nostri bambini abbiano gli stessi aiuti di quelli francesi e tedeschi".

Poi il vicepremier è partito alla volta di Assemini, paese guidato dal sindaco M5S Sabrina Licheri, dove ha tenuto un comizio nel corso del quale ha espresso più o meno gli stessi concetti che va esprimendo da giorni sul caso Siri, sui temi economici e sulla situazione politica dell'Isola, a cui ancora manca una Giunta perché è "ostaggio di una guerra tra bande".

Quanto al caso Siri, oggi è intervenuto nuovamente Salvini, che pare aver ingoiato il rospo. Pare, almeno: "Mi fido ancora di Conte - ha detto - e il governo non cadrà in caso di dimissioni del sottosegretario".

(Unioneonline/L)

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