Salvini e Meloni litigano sulle bollette e sullo scostamento di bilancio. E tra i due litiganti si inserisce il terzo incomodo, Silvio Berlusconi, che prova a rassicurare la Ue e avverte gli alleati.

“La nostra presenza nel governo è garanzia assoluta che il governo sarà liberale, cristiano, europeista e atlantista”, le sue parole.

Poi l’aut aut agli alleati: “Se questi signori, i nostri alleati, di cui ho fiducia e rispetto, dovessero partire per direzioni diverse noi non staremmo nel governo”.

Sulla Meloni, che ha detto all’Europa che “è finita la pacchia”, il leader di Forza Italia ha precisato: “Non sto a commentare le espressioni della signora Meloni, dico che noi saremo parte importante di quello che farà l’Europa come componenti essenziali della grande famiglia del Ppe. In Italia noi siamo la garanzia”.

Sui fondi russi: “Per ora sono solo chiacchiere, escludo nella maniera più assoluta che ci siano state sovvenzioni al mio partito”. Un messaggio ai transfughi: “Sono stupito che delle persone che avevano iniziato un percorso politico con Forza Italia abbiano scelto di entrare in un’avventura che non avrà esito”.
Infine, un aggettivo per tutti i leader. Enrico Letta “disorientato”, Giorgia Meloni “determinata”, Matteo Salvini “appassionato”, Sergio Mattarella “saggio ed autorevole”, Mario Draghi “preparato ed efficiente”, Carlo Calenda “velleitario”, Matteo Renzi “intelligente e simpatico”. E Silvio Berlusconi? “Il numero uno da sempre”.

(Unioneonline/L)

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