Si indaga per omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso per la morte di Fabrizio Piscitelli, capo ultras degli "Irriducibili" laziali ucciso ieri nel Parco degli Acquedotti, a Roma, con un colpo di pistola alla nuca.

Si tratta, ne sono convinti gli inquirenti, di un'azione studiata messa in atto da un killer esperto. Un agguato in piena regola, in stile criminalità organizzata.

Stando a quanto ricostruito finora, il killer indossava una tuta da jogging, ha avvicinato alle spalle Piscitelli - che era seduto su una panchina - e ha sparato un unico colpo all'altezza dell'orecchio sinistro. Poi gli si è inceppata la pistola ed è scappato a piedi.

A portare "Diabolik" - con questo nome era conosciuto Piscitelli - al parco è stato il suo autista personale, ascoltato in nottata dagli uomini della squadra mobile. Piscitelli era lì perché aveva un appuntamento, e quando è stato assassinato accanto a lui - seduto sulla stessa panchina - c'era anche l'autista.

"Piscitelli aveva molti nemici e molti affari con vari gruppi criminali: un personaggio centrale con legami con varie realtà, anche albanesi", spiegano i magistrati di piazzale Clodio.

E una delle piste seguite è proprio quella che porta a est, ai rapporti che da tempo Piscitelli aveva con la mafia albanese. Il nome dell'ultras compare anche nelle carte di Mafia Capitale: pare che Diabolik facesse parte della "Batteria di Ponte Milvio", un gruppo attivo a Roma Nord con fitti legami con la criminalità organizzata albanese, il cui "core business" è lo spaccio di cocaina.

Oggi l'autopsia sul corpo della vittima, i risultati saranno disponibili in 60 giorni.

"Nessun criminale può sperare nell'impunità, sono convinto che forze dell'ordine e inquirenti con la loro professionalità risolveranno il caso", ha commentato Matteo Salvini.

E intanto la panchina su cui era seduto Diabolik quando è stato freddato è diventata un piccolo santuario dei tifosi della Lazio: sciarpe biancocelesti, vessilli, gagliardetti, foto, fiori e la scritta "Irriducibili".

La panchina su cui era seduto Piscitelli quando lo hanno ucciso (Ansa)
La panchina su cui era seduto Piscitelli quando lo hanno ucciso (Ansa)
La panchina su cui era seduto Piscitelli quando lo hanno ucciso (Ansa)

(Unioneonline/L)
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