Al grido di "rispetto" e "nessuna demolizione senza una soluzione", circa 80 abitanti degli edifici di via Porro e via Fillak hanno manifestato al Palazzo della Regione Liguria, dove è in corso una seduta del consiglio per fare il punto sulla gestione dell'emergenza per il crollo del ponte Morandi.

Dopo un iniziale no all'ingresso nell'aula che ha scatenato proteste fuori dall'edificio della Regione, i residenti delle zone colpite dal crollo sono stati ammessi a partecipare alla seduta congiunta di Regione e Comune e hanno ripetuto la richiesta di poter rientrare nelle proprie abitazioni nella "zona rossa" per recuperare gli effetti personali, oltre a esporre cartelli contro le demolizioni.

Alla rabbia dei cittadini che gridavano "veniamo prima noi delle imprese, veniamo prima noi della viabilità, ci siamo prima noi, vogliamo la casa!", ha risposto il sindaco Marco Bucci, spiegando che dal giorno del crollo le istituzioni lavorano incessantemente per trovare soluzioni e non lasciare soli i residenti della zona: "Quelle case sono off limits finché non avrò garanzie sulla sicurezza".

E stemperando i toni ha ricordato la mobilitazione generale delle istituzioni e dei cittadini: "Vi capisco, ma dobbiamo cercare di lavorare insieme. Dal 14 agosto dormo quattro ore per notte per affrontare l'emergenza. Genova non si è mai fermata, non ha mai dimostrato di essere in ginocchio, una cosa di cui dobbiamo essere tutti orgogliosi, nessuno è stato lasciato solo dalle istituzioni".

Poi la parola è passata al Governatore ligure Giovanni Toti che ha ringraziato anzitutto le forze dell'ordine intervenute dopo il crollo e ha annunciato che il piano per la demolizione arriverà entro 5 giorni. Mentre il sindaco Bucci ha fissato per il 14 settembre un evento pubblico di piazza in ricordo delle vittime.

(Unioneonline/b.m.)

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