Una fuga inarrestabile. È quella dei malati oncologici della Sardegna, costretti a curarsi lontano dall’Isola. Quasi la metà dei sardi affetti da tumore prende la decisione – obbligata – di partire e secondo Agenas ogni giorno una donna sarda sale su un volo o una nave per per cercare altrove le cure per il cancro alla mammella. 

Non solo: il primario di Chirurgia del Businco di Cagliari – senza reparto - è costretto a operare i sardi in una struttura convenzionata di Verona. 

Un vero e proprio “pellegrinaggio” oncologico dovuto a liste d’attesa troppo lunghe e alla mancanza di una rete chirurgica regionale. 

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