"Chiamo dall'Algeria, non abbiamo più notizie di un nostro amico, sappiamo che si era imbarcato in direzione Sardegna". "Aiutateci a ritrovare nostro fratello, era sul barchino a sud di Sant'Antico". "Potete darci i nomi delle persone sopravvissute e recuperate dalle autorità italiane in mare?".

Sono solo alcune delle richieste che da venerdì sera la redazione di Unionesarda.it riceve via Facebook e via telefono. La disperazione, da parte di amici e parenti dei migranti che erano partiti verso l'Isola a bordo di un mezzo rimasto in panne in mare, è tanta.

Sul barchino, col motore fuori uso, erano in 13: in tre si sono salvati, due sono stati recuperati privi di vita. Gli altri otto risultano ancora dispersi. Sono quelli che, trovandosi in difficoltà e avvistando l'isola del Toro hanno valutato, erroneamente, che fosse vicina tanto da poterla raggiungere a nuoto.

Le ricerche, da quando venerdì pomeriggio è scattato l'allarme, sono ripartite, ma non sono semplici a causa delle pessime condizioni meteo.

Dall'Algeria chiamano, grazie all'aiuto di qualcuno che parla italiano, e mandano le foto dei loro cari, tutti giovani, cercano aggiornamenti che non trovano altrove: sperano che si possa dare loro buone notizie, che tra i migranti che si sono salvati ci siano i fratelli, gli amici. Oppure, rassegnati, che si possa dare un'identità ai corpi già recuperati.

Le ore passano e, spiegano, sono sempre più angosciati. Sulla pagina Facebook di HaRaGa Dz, che funge un po' da raccoglitore di esperienze per i "viaggi della speranza", si moltiplicano gli appelli e le preghiere.

Ma, finora, le notizie non ci sono. E non resta che spiegare a queste persone che le autorità sono al lavoro per ritrovare i loro cari.

Sabrina Schiesaro

(Unioneonline)
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