I manifesti con i confini storici di Iglesias? "Non abbiamo offeso nessuno, solo una riflessione rivolta ai nostri concittadini contro il nostro Comune, che, da anni, è in stato di torpore. Le altre città sono dei predoni non le abbiamo mai prese neanche in considerazione, non capisco il risentimento soprattutto di Buggerru. Forse diciamo la verità? Siamo anche pronti a ricorrere al Tar".

È così che Italia nostra chiarisce ai primi cittadini di Carbonia e Buggerru l'atto a cui è arrivato il sodalizio.

"Se i sindaci non ci conoscono - spiega il presidente della sezione iglesiente Stefano Priola - possono venire a trovarci, soprattutto quello di Buggerru: Italia nostra è un'associazione nazionale nata per difendere il bene della comunità. Per l'alto valore etico ha anche il riconoscimento del presidente della Repubblica. Qualcosa vorrà dire, non abbiamo interesse di parti, diversamente dalla politica".

Al centro del contendere ci sono piccoli lembi di terra ma strategici come parte di Barega, Corongiu e Tanì (dove sta sorgendo la nuova discarica) e Cala domestica.

"Sono 40 anni che portiamo avanti questa battaglia per la città. Il Consiglio l'anno scorso aveva preso un impegno.

Iglesias non può essere trattata ancora così. Perdiamo ogni giorno un servizio invece di rivendicare il nostro ruolo di guida del territorio. La Regione ha già deciso questioni simili per altre quattro città sarde, cosa abbiamo di diverso?".

Dello stesso avviso Vito Didaci, capogruppo del Gruppo misto che dagli anni '80 è impegnato sul caso.

Nel 1989 con l'assessore regionale Satta "la Regione si era espressa favorevolmente per una rivalutazione. Ora apprendo con piacere che, per la prima volta, un sindaco di Buggerru parla e mostra sicurezza sulla titolarità del litorale: perché allora non si favorisce un incontro, in cui, carte alla mano, si confrontino i punti di vista e ci si ritrovi, anno dopo anno, sulla stessa questione? Non volere un atto non giova a nessuno. A noi sta a cuore la chiarezza pure per il Puc".

Difficile avere risposte dal Centro direzionale il telefono del sindaco Emilio Gariazzo, assessore ad interim dal 2013 all'Urbanistica, squilla a vuoto.

Le commissioni lavorano.

"A maggio - conferma Gian Marco Eltrudis (Piazza Sella), presidente della Patrimonio - avevo fatto un accesso agli atti per verificare anche gli impegni presi nei confronti di Italia nostra ma non risultano ulteriori iniziative verso la Regione rispetto a quelle inoltrate dal Comune di Iglesias attraverso l'Ufficio nel 2010 e dall'amministrazione Perseu nel 2012".

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