L'aveva promesso e lo ha fatto: Italia Nostra per difendere Iglesias passa ai manifesti.

Domani (6 settembre) compariranno in tutta la città.

Mostrano una cartina del Comune con i suoi limiti verso Buggerru e Carbonia.

L'associazione, da anni ormai, si impegna per ridare a Iglesias i limiti storici che ha trovato scritto nei documenti.

A nord a essere contesa è la spiaggia di Cala domestica, la cui proprietà anche per la Marina militare non è mai cambiata dai naturali indicati dal rio.

Questo, oltre l'accesso a mare e il meraviglioso monumento naturale, significherebbe anche avere onori e oneri della gestione del litorale.

A Carbonia il discorso è vecchio come la sua fondazione e si snoda nelle frazioni di Barega, Corongiu e Tanì, territori prestati in parte al nuovo Comune ma mai resi.

Italia Nostra, insieme alla Pro loco, a gennaio 2016 aveva portato in Consiglio comunale una petizione firmata da centinaia di cittadini.

L'aula aveva dato mandato a sindaco e giunta per l'inizio dell'iter in Regione sulla definizione dei confini. Poco si è saputo da allora nonostante i numerosi richiami in Municipio da parte di Luigi Biggio (FI) o Vito Didaci (Gruppo misto) che anche in merito alla costruzione del Puc ricorda puntualmente la necessità di chiarire la questione.

La vicenda ha bloccato, da un anno e mezzo, anche il nuovo Statuto di Iglesias e l'attuale assessore all'Ambiente Francesco Melis, da capogruppo del Pd, partito di maggioranza relativa, aveva posto come fondamentale il fatto che non si potessero mantenere i confini indicati nella bozza.

"Non si tratta di essere di un partito politico - spiega Stefano Priola, presidente di Italia Nostra - o di un altro, noi ci siamo espressi con tutte le amministrazioni quando c'era da salvaguardare il bene della città. Iglesias non si è mai presentata di grinta sulla questione. Non vogliamo la città in questo torpore, non abbiamo bisogno di brave persone o sagre ma di amministratori. Dobbiamo essere coraggiosi e difendere i diritti di Iglesias: Carbonia arriva a Serra Perdosa. Perché? I politici sono tutti zitti".

© Riproduzione riservata