No all’ampliamento della Rwm di Domusnovas. Lo ha deciso il Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso per la riforma della sentenza dell’anno scorso del Tar Sardegna che era stato presentato da Italia Nostra, Unione Sindacale di Base per la Regione Sardegna, Assotziu Consumadoris Sardigna Onlus. Quindi il procedimento per ottenere le autorizzazioni dovrà iniziare da capo e passare poi alla valutazione di impatto ambientale (Via).

I giudici amministrativi di secondo grado hanno annullato il provvedimento unico del comune di Iglesias che autorizzava la realizzazione dei nuovi reparti produttivi, e la delibera del gennaio 2019 con la quale la Giunta regionale ha ritenuto di non assoggettare a Via il progetto di ampliamento dello stabilimento e il nuovo campo prove.

In particolare, per la quarta sezione del Consiglio di Stato l'assoggettamento al Via è invece obbligatorio in quanto "le conclusioni cui è pervenuto il CTU (consulente tecnico, ndr), nominato in primo grado, non consentono di escludere in maniera inequivocabile che lo stabilimento Rwm, anche solo avuto riguardo ai processi produttivi oggetto del presente contenzioso, costituisca un 'impianto chimico integrato per la produzione di esplosivi'". Tale classificazione impone la necessità di una valutazione di impatto ambientale.

Bacchettata inoltre la Regione "che, ai fini dell'istruttoria relativa all'autorizzazione del campo prove 140, non ha considerato che esso sarà funzionalmente connesso ai reparti nei quali ha luogo la produzione degli esplosivi".

"La connessione funzionale tra il campo prove e la realizzazione dei nuovi reparti R200 e R2010 comporta - scrive il Consiglio di Stato - la necessità di includere anche tale intervento nel progetto di ampliamento da sottoporre a Via obbligatoria".

Soddisfazione è stata espressa da parte delle associazioni ricorrenti: “Abbiamo raggiunto un grande risultato”.

(Unioneonline/s.s.)

© Riproduzione riservata