L'emergenza siccità colpisce drammaticamente la Sardegna e l'area del nord è quella più in sofferenza.

Secondo gli ultimi dati del Distretto idrografico regionale, gli invasi della Nurra sono in una situazione definita "impietosa": il Cuga e il Bidighinzu contengono solo l’11 per cento del volume consentito mentre il Temo ne contiene il 23 per cento.

In Gallura situazione simile: grazie alle nevicate invernali il Liscia ha invasato grandi quantità d’acqua ma l’assenza di precipitazioni e l’alto utilizzo idrico, tipico del periodo estivo, hanno avuto come conseguenza le turnazioni nell’irrigazione dei campi.

"I risvolti negativi di questa crisi idrica senza fine sono molteplici e il comparto agricolo sardo sta vivendo una stagione sempre più complicata - dice il direttore della Coldiretti Nord Sardegna, Ermanno Mazzetti - Se l’Amministrazione regionale ha a cuore il nostro settore e se veramente lo vuole tutelare, deve intervenire immediatamente e mettere a disposizione delle aziende quanto è stato promesso in questi mesi".

I finanziamenti, aggiunge Mazzetti, "devono arrivare in fretta nelle tasche dei pastori, dei cerialicoltori, degli allevatori, dei pescatori e di tutti gli imprenditori agricoli che ogni mattina cercano di portare avanti la propria azienda tra mille difficoltà. Senza queste risposte si mettono a rischio centinaia di posti di lavoro".

Il comparto ovino è già stato calcolato che subirà importanti flessioni nella produzione del latte, ma anche il numero delle nascite sarà in netto calo.

Sul fronte dei vinicoltori, la vendemmia di quest'anno è stata la più precoce dell'ultimo decennio e la più scarsa dal periodo del Dopoguerra

La produzione ortofrutticola paga a caro prezzo la carenza d’acqua, e l'apicoltura fa registrare gravi deficit nella produzione.

"Nelle campagne - aggiunge il presidente della Coldiretti Nord Sardegna, Battista Cualbu - stiamo vivendo una stagione critica dove siccità e crisi idrica non risparmiano nessuno. Servono fondi straordinari di solidarietà per ristorare tutta la filiera e una programmazione pluriennale che ci consenta di uscire da questa crisi. Anche per questi motivi il cinque settembre la Coldiretti Sardegna tornerà in piazza per manifestare".

(Redazione Online/s.s.)
© Riproduzione riservata