Disastro ambientale e gestione di discarica abusiva di rifiuti pericolosi nell'area industriale di Porto Torres. Con queste accuse il giudice per le udienze preliminari, Giuseppe Grotteria, ha disposto il rinvio a giudizio dei tre dirigenti Syndial-Eni, Gianluca D'Aquila, Luigi Volpe e Francesco Misuraca, ritenuti responsabili di aver realizzato e gestito nella zona, dal 2011 al giugno 2015, una discarica non autorizzata di rifiuti speciali pericolosi, scarti da fosforo e scorie forforose.

Il deposito sarebbe stato realizzato nella cosiddetta area "Palte fosfatiche", già sottoposta a sequestro, provocando un fatto diretto a causare un disastro ambientale, dal quale poteva derivare un pericolo per la pubblica incolumità, consentendo anche lo sversamento nella falda e sul terreno delle acque di dilavamento.

Quattro anni fa era partita l'indagine dei Noe, coordinata dalla Procura di Sassari, quando i militari avevano scoperto un'area di quattro ettari adibita a discarica di rifiuti speciali pericolosi, con scarti di processi chimici del fosforo e scorie fosforose con presenza anche di radionuclidi naturali, all'interno dello stabilimento Syndial di Porto Torres.

La zona "palte fosfatiche" era stata messa sotto sequestro preventivo ed ora oggetto di opera di risanamento ambientale. La Syndial aveva precisato la propria totale estraneità e quella dei propri dirigenti coinvolti per tutte le ipotesi di reato prospettate dalla Procura della Repubblica di Sassari che vedono al momento contestati i reati di realizzazione e gestione di discarica non autorizzata, di disastro ambientale e getto pericoloso di cose e per i quali la società sarebbe indagata.
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